Margherita Granbassi, ex schermitrice olimpionica italiana, è stata ospite stamane negli studi del programma del weekend di Rai Uno, Weekly. “Sono la più piccola di 4 fratelli – ha esordito l’ex atleta – è stata la sorella ad iniziare per prima, Giovanna, tramite la scuola, però lei ha smesso subito, i due maschi hanno continuato e ad un certo punto ho voluto imitarli; si faceva scherma anche a casa. Nel mio talento non ci credevo – ha confessato – ho iniziato con entusiasmo, giocare significava muoversi e fare sport e lo scherma è stato uno sfogo incredibile”. Sul momento più importante della sua carriera: “Il Mondiale di Torino è stata la prima medaglia importante a livello individuale ed è stato un sogno realizzato. Avevo avuto tante sconfitte ma sentivo di poter fare il salto di qualità e a Torino ho girato la chiave sia a livello mentale quanto fisico. Ero arrivata in una forma strepitosa e non ho voluto perdere l’occasione”.
Ma qual è stata la molla che ha fatto scattare Margherita Granbassi: “E’ stata una sconfitta, quella delle olimpiadi di Atene, non ero riuscita ad affrontare la gara con la giusta grinta, e sono scesa dalla pedana sentendo di non aver onorato l’olimpiade e mi sono detta che quel sentimento non l’avrei provato mai più”.
MARGHERITA GRANBASSI SUL RITIRO: “AVREI VOLUTO SCEGLIERE L’ULTIMA GARA”
Sul momento del ritiro: “Lo sport lo inizi da bimbo, entra nel tuo dna, io ho fatto quello per 28 anni e smettere è stata dura, il momento del fine carriera è molto delicato dal punto di vista emotiva. io non avevo altra scelta, mi sono infortunata per l’ennesima volta, mi sarebbe piaciuto poter scegliere l’ultima gara però non sempre le cose vanno come previsto. Mi ero portata avanti iniziando a fare esperienze alternative allo sport durante la fase finale della mia carriera, poi c’è stata la grande gioia di diventare mamma ed Eleonora (sua figlia ndr) mi ha aiutata ad affrontare col sorriso il momento”.
E a proposito della sua bimba Margherita Granbassi spiega: “Con la mia bimba mi emozione più di quando vedo le medaglie, è stata una scoperta di una parte di me che non conoscevo. non so se mi ha cambiata ma mi ha resa più sensibile rispetto ad alcune tematiche, mi ha reso orgogliosa, mi ha fatto conoscere aspetti relativi all’attenzione e alla dolcezza anche se tendenzialmente sono distratta. Ho voluto dedicarmi a lei per un lungo periodo senza fare altro. Vorrei che diventasse la donna che sceglie, io le do gli strumenti, mi piacerebbe che fosse indipendente e che scegliesse lei la sua strada, sto cercando di educarla verso una vita attiva, e verso lo sport ma sarà lei a scegliere il suo percorso”.