Nel ripercorrere gli ultimi giorni di Nadia Toffa, Margherita Rebuffoni ricorda che non amava separarsi da lei neanche un minuto: “stavo con lei sempre. Se facevo la spesa, quella mezz’ora mi mancava, avevo paura che avesse bisogno di me”. L’ospite di Mara Venier ricorda inoltre l’ultima notte che ha passato accanto a sua figlia, quando si è resa conto che ormai non c’era più nulla da fare: “L’ho vista cambiare la sera. Ho chiamato la mia prima figlia, la seconda non stata tanto bene. Mi sono messa nel letto vicino a lei, la accarezzavo, ma l’ho vista impallidire, con il respiro affannoso”. Margherita Rebuffoni svela che sua figlia soffriva all’idea di lasciarla da sola: “diceva ‘soffro perché ti devo lasciare, i genitori senza figli sono mutilati, non è giusto che un genitore veda morire sui figlio o sua figlia’”. L’indimenticabile Iena, però, ha riservato a sua madre parole piene di affetto, versi che oggi Margherita Rebuffoni legge in diretta a Domenica In: “Ci sei sempre stata, ad accompagnarmi, tendendomi un sorriso”, si legge nel suo libro. “Maestra di vita e umile compagna di sventura. Quante ne abbiamo superate, quanti fiumi abbiamo guadato in preda alle correnti più temute”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



MARGHERITA REBUFFONI: “SONO STATA CON LEI…”

Margherita Rebuffoni, madre di Nadia Toffa, ricorda quegli oltre 250 testi che sua figlia ha scritto e che oggi compongono il suo libro “Non fate i bravi”. Sono pensieri che l’indimenticabile Iena scriveva in piena notte, così come spiega a Domenica In proprio sua madre. Nadia Toffa, infatti, metteva nero su bianco ciò che provava “per paura di dimenticare”, ed è stata proprio lei a richiederne la pubblicazione: “ha detto ‘mamma ti prego falle pubblicare’ anzi – ricorda l’ospite di Mara Venier – ha firmato lei per la pubblicazione”. Margherita Rebuffoni è sempre stata accanto a lei nei lunghi mesi della malattia, che oggi definisce “i mesi del silenzio”: “lei – svela l’ospite di Domenica in – nonostante conducesse ancora le Iene di domenica, durante la settimana preferiva stare da sola, era con me. Ha sempre voluto me vicina, da quando si è ammalata non l’ho lasciata più. Le mie figlie – aggiunge Margherita Rebuffoni – quando si è ammalata, mi hanno detto ‘mamma, il tuo posto è lì’. Mi sono trasferita a casa sua, sono rimasta lì sempre”. (Agg. di Fabiola Iuliano)



MARGHERITA REBUFFONI: “LE CHIEDO OGNI MATTINA”

Se Nadia Toffa ha combattuto strenuamente contro il cancro al cervello, probabilmente il merito è anche di sua madre Margherita Rebuffoni. E non solo per esserle stata accanto sin da quel malore a Trieste, dove era in “trasferta” per Le Iene, ma soprattutto perché le ha trasmesso quella forza che poi la figlia ha tirato fuori nella battaglia più difficile della sua vita. È la stessa giornalista bresciana a testimoniarlo. Lo ha fatto nel libro “Non fate i bravi”, pubblicato dalla sua famiglia dopo la sua morte. E di cui la signora Margherita parlerà oggi a “Domenica In”. Nel libro c’è una riflessione dedicata proprio alla mamma. «Ci sei sempre stata, ad accompagnarmi tendendomi un sorriso con la tua forza silenziosa, da sempre, a dovere i miei primi passi sei stata tu, con una tenera tenacia». Nelle sue pagine Nadia Toffa ha parlato della madre descrivendola una «leonessa» e scritto che per lei è stato un «privilegio» starle accanto. Quella battaglia per la vita ha unito madre e figlia più di prima. «Maestra di vita e umile compagna di sventura. Quante ne abbiamo superate».



MARGHERITA REBUFFONI, L’ULTIMO GIORNO DI NADIA TOFFA

Margherita Toffa parlerà a “Domenica In” della figlia Nadia, delle battaglie che intende portare avanti in suo nome, ma non mancherà un riferimento a quella contro il cancro. A Domenica Live da Barbara D’Urso la mamma di Nadia Toffa aveva raccontato l’ultimo giorno di vita della giornalista. Con gli occhi lucidi aveva narrato il triste epilogo. «L’ultimo giorno l’ho vista cambiata. Era pallida e soporosa. Le ho detto “vola tesoro mio”. Non so come ho fatto e chi mi ha aiutato, ma gliel’ho sussurrato». Ma Margherita Rebuffoni è convinta di avere comunque sempre al suo fianco la figlia. «Lei è qui, ancora qui con me». Ma è comprensibilmente provata e al tempo stesso determinata a impedire che gli insegnamenti di Nadia vengano vanificati. «Quando mi alzo la prima persona che saluto è lei, bacio la sua foto e le chiedo “dimmi se faccio le cose giuste”, mi alzo piena di energia». Il cane bassotto Totò a cui Nadia Toffa si era affezionata era poi un regalo per sua madre. Sapeva che l’avrebbe aiutata quando non ci sarebbe stata più.

MARGHERITA REBUFFONI, GLI INSEGNAMENTI DI NADIA TOFFA

La mamma di Nadia Toffa in queste settimane ha raccontato anche come ha trascorso le giornate la figlia a casa. «Di giorno dipingeva, era piena di energia, sempre piena di idee, era bello vivere con lei». Di notte, quando si svegliava, trovava la figlia intenta a scrivere sul cellulare. Aveva cominciato a farlo a gennaio e ha smesso a maggio. Quelle riflessioni sono ora raccolte nel libro “Non fate i bravi”, i cui proventi andranno alla Fondazione nata a suo nome per la ricerca oncologica, la Terra dei fuochi e i malati dell’Ilva di Taranto. Margherita Rebuffoni ha parlato anche del testamento morale che le ha lasciato la figlia prima di morire: «Ricordati che non conta quanto vivi, ma come vivi. Ho tante cose da fare e voglio farle tutte». Margherita Toffa ha poi condiviso gli ultimi pensieri della figlia: «Meno male che io muoio prima di te o non sarei sopravvissuta alla tua perdita mamma – aveva ricordato con la voce rotta dalla commozione a Domenica Live -, o ce ne andiamo insieme o voglio morire prima di te».