Durante la diretta di L’Ora Solare in onda su TV2000 è stata intervistata Maria Amelia Monti, che a brevissimo inizierà la sua nuova tournée teatrale con lo spettacolo “Il marito invisibile”. Famosissima attrice teatrale, televisiva e cinematografica, una simpatia unica che traspare in ogni sua parola o racconto. Ha deciso, a TV2000 di raccontare un po’ se stessa, il suo passato e la sua eccellente carriera. Tutto parti “da bimba”, racconta, quando si accorse che se “io mi mettevo a piangere, tutti ridevano. Ho capito che dovevo far abbastanza ridere, mi dicevano che sembravo Stanlio”, tra l’altro suo grande mito con il compagno Ollio.

Sempre sul suo passato da bambina, Maria Amelia Monti ricorda che “sono praticamente cresciuta da sola” perché “all’epoca non c’era l’abitudine di mandare le donne all’asilo e stavo a casa con la nonna e la signora che puliva. Non ero una bimba di mondo“, scherza, “non sono mai andata al parchetto”. Ragione per cui, quando andò a scuola, “sono sempre stata un po’ in affanno, mi sembrava sempre di aver perso un pezzo (..) mi mancava sempre qualcosa”. Poi, scherza nuovamente, “se fossi bambina adesso che c’è più attenzione sulla dislessia e sui problemi, avrei avuto l’insegnante di sostegno”. Di quegli anni, inoltre, ricorda con grande affetto le Comiche di Stanlio e Ollio, al sabato, che la facevano correre a casa dopo la scuola, con il cuore gonfio di emozione, “e ridevo, ridevo”, ricorda.

Maria Amelia Monti: “Sono stata bocciata tante volte alla scuola di recitazione”

Insomma, superata la giovane età, Maria Amelia Monti capisce di avere il grande dono di saper far ridere le persone e allora decide che, forse, la strada che faceva per lei era proprio nella recitazione. Ma sorse un problema, “sono stata bocciata tante volta alle scuole di recitazione“, racconta, “perché avevo un difetto di pronuncia, la r moscia, e per me è stato un grandissimo problema, all’epoca non si poteva fare l’attrice con quel difetto, e quindi lo tolsi”. Nel 1981, invece, la svolta, quando “ero stata appena bocciata al Piccolo Teatro perché avevo portato Il Gabbiano di Čechov e quando dicevo ‘Io sono il gabbiano’, invece che commuoversi tutti ridevano”, ma in commissione c’era “la coreografa del Piccolo Teatro, a cui sono risultata simpatica”.

All coreografa “serviva una sostituzione per uno spettacolo” e chiamò Maria Amelia Monti. “Mi sono avventurata in questo spettacolo”, racconta a L’Ora Solare su TV2000, “ed in 6 mesi di tournée sarò stata in scena 10 minuti. Entravo da un quinta e uscivo dall’altra, ma tutte le sere qualcosa lo imparavo, bene o male”, mentre di sé ricorda che “ero scapezzata, distratta, ero un disastro”. Infine, venne contattata da Ernesto Calindri, che “è stato l’unico ad accettarmi nella sua accademia”, riferendosi all’Accademia Filodrammatica di Milano che l’avrebbe consacrata tra le migliori attrici del teatro italiano.

Maria Amelia Monti e il debutto televisivo

Grazie all’esperienza teatrale e, sopratutto, al supporto di Ernesto Calindri, Maria Amelia Monti riesce in pochissimi anni a raggiungere anche la televisione. “Fu un debutto che ancora alcuni si ricordano”, racconta, “ma di cui io mi vergogno molto. Stavo facendo uno spettacolo a Roma dove facevo il serpentone di canale 5 che era depresso perché non poteva mai esibirsi”. Qualcuno la notò, “e mi hanno chiamato per fare questa cosa in tv. Andai a Milano a canale 5 ed scoprii che ero la concorrente di un talent per la bravura, mi sono esibita con una vergogna addosso che non mi ricordo quasi più nulla, ma mi hanno eletta donna della settimana“.

E dopo il debutto, la conduzione di La TV delle ragazze, che fu “una trasmissione molto importante” per Maria Amelia Monti. “Era un periodo in cui la tv era molto creativa”, racconta ora a L’Ora Solare su TV2000, “si rischiava di più, c’era più creatività. I funzionari venivano a vedere gli attori in teatro, c’era più vitalità, una bella energia”. L’intervista si è poi spostata su quello che è stato uno dei suoi partner televisivi più importanti, Gerry Scotti.Nell’immaginario collettivo io sono sua moglie, non c’è giorno in cui qualcuno non mi chieda come sta Gerry”, racconta ridendo, “c’era una chimica, un’alchimia che funzionava benissimo. Ci ha uniti il ridere, abbiamo riso tantissimo, siamo arrivati ad un livello veramente bello, però non siamo mai andati in vacanza assieme, non siamo mai usciti a mangiare fuori. C’era intesa sul lavoro e a distanza, è stato un compagno di giochi, ci divertivamo molto”.

Maria Amelia Monti: “Adottare un figlio? Un atto di fiducia nella vita”

Infine, nella sua intervista per TV2000 durante L’Ora Solare, Maria Amelia Monti ha parlato del suo terzo figlio, adottato a tre anni e mezzo, dopo averne partoriti altri 2. “Tutti dicono ‘che bravi, che bravi'”, racconta, “ma non penso che sia tanto un gesto di bontà, quanto di fiducia nella vita. Poi penso ci sia anche il destino, era destinato a noi e la gioia che ci dà è impagabile”. “Tutti ci dicevano che era impossibile adottare per le tante richieste”, ricorda di quei giorni, “non eravamo neanche sposati. Ci siamo sposti al volo e poi siamo stati in ballo 4 anni” prima dell’adozione.