Maria Angela Farè, la suora condannata per aver abusato sessualmente di Eva Sacconago è tornata in libertà. La notizia è stata diffusa da “Rete L’Abuso”, poi ha trovato conferma all’Agi con le parole dell’avvocato Daniela Cultrera, da cui si apprende che l’ordine di scarcerazione risale al 4 settembre 2021. Invece il legale dell’ex suora non conferma al Corriere: «È una notizia riservata, non possa confermare se sia o meno vera». La vicenda risale al 2011, quando Eva Sacconago, che frequentava l’oratorio Sant’Edoardo di Busto Arsizio, fu trovata morta suicida a soli 26 anni. La ragazza all’età di 15 anni era stata abusata da Maria Angela Farè, che per questo è stata condannata definitivamente nel 2019 dalla Corte di Cassazione che confermò la pena di 3 anni e 6 mesi.



La pena, comprensiva anche della custodia cautelare prima del processo, è stata scontata dall’ex suora in carcere, senza alcun beneficio. «Noi lo abbiamo saputo il primo febbraio. Appena arrivati nella nostra casa di montagna, il nostro rifugio dell’anima così come lo era anche per nostra figlia, c’è stato detto dall’avvocato», ha confermato Roberto Sacconago, il padre di Eva, al Corriere.



“MARIA ANGELA FARÈ LIBERA? NON SIAMO TRANQUILLI”

Il padre di Eva Sacconago ha deciso solo oggi di divulgare la notizia con la moglie, confermando che Maria Angela Farè è stata liberata il 21 settembre, il giorno del compleanno della ragazza. «Che coincidenza. Per noi saperlo è stato un colpo e un dispiacere al cuore», ha detto il padre al Corriere. La figlia si suicidò nel giugno 2011 lasciando na serie di diari in cui parlava del suo rapporto con la suora che aveva conosciuto in oratorio quando aveva 15 anni. L’iniziale rapporto spirituale si trasformò in un rapporto omosessuale da cui la ragazza non riuscì a liberarsi prima di suicidarsi. La suora fu arrestata un anno dopo, all’età di 52 anni, su ordine della magistratura, dopo le indagini.



Nel processo vennero prodotte prove della stretta e asfissiante relazione tra Maria Angela Farè ed Eva Sacconago. I giudici scrissero che la ragazza subì «violenze sessuali vere e proprie nel 2010 e 2011 e comportamenti che avrebbero minato la stabilità psichica di chiunque». Il padre al Corriere ha ricordato di non aver mai ricevuto le scuse della donna né il risarcimento di 50mila euro deciso dal giudice. «Sappiamo che i giudici le hanno inflitto come pena accessoria l’interdizione dal frequentare ambienti con minori ma non siamo tranquilli e abbiamo paura che possa rifare quello che ha già fatto con nostra figlia», ha concluso il padre di Eva Sacconago.