Maria Antonietta Rositani è stata vittima di una gravissima aggressione nel 2019: il suo ex evase dai domiciliari, la raggiunge a Reggio Calabria, per poi gettarle addosso la benzina dandole fuoco. Era il 13 marzo quando cambiò per sempre la vita di Maria Antonietta Rositani: riportò ustioni sul 50 per cento corpo e fu costretta ad un ricovero di 20 mesi in ospedale con decine di interventi chirurgici. In appello il suo carnefice, Ciro Russo, è stato condannato a 18 anni e 8 mesi, una sentenza che ha soddisfatto la stessa ex moglie: «Temevo che il mio ex marito riuscisse a usufruire, a processo, della seminfermità mentale. La mia paura era che passasse il messaggio “violenza uguale pazzia” — dice oggi Maria Antonietta intervistata dal Corriere della Sera —. Quello che ha fatto a me e ai miei figli è stato troppo grande e la paura che potesse rifarci del male non mi faceva stare tranquilla».



Il collega del quotidiano chiede quindi alla donna se tutto questo si sarebbe potuto evitare: «Forse, se magistrati e forze dell’ordine avessero ascoltato più le mie richieste di aiuto – racconta – se avessero letto le mie denunce… e come ho detto, temevo anche che potesse passare per matto davanti ai giudici. Quell’uomo non è matto, voleva uccidermi. Fortunatamente, con questa sentenza, i timori sono scomparsi». In ogni caso è fondamentale denunciare, il consiglio che Maria Rositani dà alle altre donne vittime di violenze: «Le donne, innanzitutto, devono avere il coraggio di denunciare. Lo Stato, però, deve fare la sua parte. Sto lottando affinché vengano erogati alle donne vittime di violenza i fondi previsti dalla legge. Non possiamo aggrapparci solo al “reddito di libertà”. Io non ho avuto ancora l’indennizzo di 25 mila euro, perché la legge dice che bisogna attendere la condanna definitiva. E se nel frattempo dovessi morire? Ho potuto recuperare la vista soltanto grazie alla bontà di Donatella Gimigliano, presidente del consorzio Humanitas. Mi ha permesso di affrontare un intervento agli occhi costosissimo, che io mai avrei potuto pagare. Lei è stata il mio angelo custode. L’intervento mi ha concesso di ritornare a guardare i miei figli».



MARIA ANTONIETTA ROSITANI, LA FORZA E IL SORRISO ANCHE GRAZIE ALLA FEDE

Maria Antonietta Rositani ammette di essere stata aiutata moltissimo in questi mesi difficili dalla fede: «Ho ritrovato il sorriso grazie alla gente e ai medici. Ogni tappa del mio calvario ha avuto un angelo custode. Ma soprattutto ho avuto il conforto di Dio. Tra le mille atrocità mi ha dato la forza di combattere e di poter rivedere i miei figli. Quella mattina che il mio ex mi diede fuoco mi disse: “muori”. Non so come ma ricordo perfettamente che ebbi la forza di rispondergli: “Io non muoio e tornerò dai miei figli”. Questa esperienza mi ha insegnato che nella vita esistono persone malvagie, ma ci sono anche persone meravigliose. Io lo posso dire con certezza. Non potrei non farcela perché farei un grandissimo torto a quanti mi sono stati vicini». Ed ora Maria Rositani ha un sogno: «Vorrei combattere la violenza in ogni modo, aiutando le persone che soffrono. Voglio fare del bene. Il mio dolore è passato. Adesso sono pronta a lenire quello degli altri».

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