Salva per miracolo dopo una brutale aggressione, Maria Antonietta Rositani ha ottenuto giustizia. La Corte d’Appello di Reggio Calabria ieri ha condannato a 18 anni e 8 mesi di carcere l’ex marito Ciro Russo, che nel marzo 2019 provò ad ucciderla dandole fuoco mentre era a bordo della propria auto. Un dramma che sconvolse l’opinione pubblica, anche perché registrato dopo le numerose denunce della donna.
“Tutt’oggi mi domando che fine fanno le denunce che una donna fa quando cerca aiuto. Mi auguro che la legge cambi, che ci sia un aiuto concreto alle donne”, ha esordito Maria Antonietta Rositani ai microfoni di Storie Italiane, dopo aver ascoltato la storia di Maria, anche lei vittima di maltrattamenti da parte di un uomo violento: “Noi chiediamo di vivere e di essere protette quando andiamo a denunciare. Io so cosa vuol dire cosa significa combattere per un figlio, io l’ho fatto per mia figlia. Solo ribellandoci noi donne possiamo aiutare i nostri figli”.
Maria Antonietta Rositani, Ciro Russo condannato a 18 anni
La Corte d’Appello di Reggio Calabria ha confermato la sentenza di primo grado del luglio 2020 nei confronti di Ciro Russo, aggiungendo otto mesi di reclusione per la continuazione con una condanna per maltrattamenti nei confronti di Maria Antonietta Rositani rimediata in passato. Come riportato dai colleghi di Stretto Web, la donna ha voluto lanciare un messaggio a tutte coloro che devono fare i conti con un uomo violento: “Donne non arrivate a questo punto. Non è una vittoria 18 anni di carcere. Non è bello sentirselo dire dopo che hai avuto dei figli dall’uomo che amavi. Mi auguro che voi abbiate la forza di denunciare per non arrivare a fare passare a tutti quello che sto passando io”. Maria Antonietta Rositani ha poi rimarcato di augurarsi che l’ex marito sconti tutta la pena dietro le sbarre: “Diciotto anni di carcere sono la pena minima dopo quello che ha fatto a me e a tutta la mia famiglia”.