Maria Antonietta Rositani: “Giustizia è stata fatta”
Maria Antonietta Rositani nel 2019 fu vittima di un’aggressione brutale per mano dell’ex marito, Ciro Russo, che le diede fuoco, provocandole ustioni sul 50% del corpo. Dopo due anni di calvario, la donna è tornata a casa dai suoi figli. A Storie Italiane, Rositani ha raccontato: “È arrivata la condanna. Ringrazio Dio che il giudice abbia capito che Ciro Russo avesse premeditato tutto. Non era un pazzo, voleva solo togliermi la vita nel peggiore dei modi, bruciandomi e non lasciando più traccia di me. Giustizia è stato fatta. Lui si è avvalso della capacità di andare in appello. Aveva chiesto anche la perizia psichiatrica, si era dichiarato pazzo, ma non c’è traccia di nessuna malattia”.
Come raccontato dalla vittima, l’ex marito “Era lucidissimo, lucido nel momento in cui mi ha dato fuoco, nel momento in cui ha messo dei cuscini sotto le coperte, andando in una pompa di benzina per prendere 5 litri, lucido mentre ha percorso tutta la città per trovarmi, nello speronarmi e nel buttarmi la benzina addosso dicendomi ‘Muori’. Quella lucidità io già l’avevo vista nei suoi occhi“.
Maria Antonietta Rositani: “Vorrei lavorare per dare un futuro ai miei figli”
Ciro Russo è stato considerato capace di intendere e di volere. All’uomo sono stati dati 18 anni di carcere più 8 mesi per i maltrattamenti precedenti. Per Maria Antonietta Rositani, terminato un calvario, ne è iniziato un altro. La donna, infatti, uscita dall’ospedale dopo 20 mesi di agonia, si è ritrovata senza soldi e senza lavoro. La vittima, infatti, non è stata aiutata dallo Stato e oltre ad una piccola pensione di invalidità, non ha altro per crescere nel modo migliore i suoi figli e per vivere in maniera dignitosa.
Maria Antonietta ha raccontato che nei 20 mesi in ospedale, a prendersi cura dei figli è stato suo padre: “Se non fosse stato per mio padre, che provvedeva in tutti i modi a dare da mangiare ai miei figli, non so dove sarebbero arrivati. Io oggi sono a casa, mio padre ha fatto il massimo ma non può fare più niente, forse sono io che dovrei aiutare lui. Vorrei garantire ai miei figli un futuro, andare a lavoro, dire loro che anche se hanno solo la mamma, questa può aiutarli. Io ci credo che un giorno potrò diventare normale e avere diritto di essere semplicemente una donna e una mamma”.