Il processo per la morte di Maria Basso, avvenuta nel 2022 in circostanze finite al centro di un’inchiesta per le ipotesi di omicidio e circonvenzione di incapace, è iniziato poche settimane fa. Imputata la nipote 58enne, Paola Pepe, che per l’accusa, come ricostruisce Il Corriere della Sera, avrebbe “manipolato” la zia per farsi nominare erede universale e ne avrebbe provocato il decesso con un piatto di spaghetti (pietanza che la donna, per via della sua patolologia, non avrebbe potuto mangiare) dopo averla trasferita in una rsa di Aci Castello, nel Catanese.



Stando a quanto riportato sull’udienza che si è tenuta poche ore fa, in aula sarebbe stato sentito il direttore di una banca di Asiago in veste di testimone dell’accusa. Si tratterebbe dello stesso che avrebbe presentato per primo un esposto a seguito delle presunte insistenti richieste della nipote in merito ai movimenti bancari dell’80enne.



Maria Basso, il racconto del testimone dell’accusa nel processo a carico della nipote Paola Pepe

Il testimone, sempre secondo la ricostruzione del quotidiano, avrebbe raccontato che Maria Basso sarebbe stata condotta per due volte in banca e avrebbe manifestato difficoltà nell’esprimersi. Il direttore dell’istituto bancario avrebbe inoltre aggiunto un particolare de relato: qualcuno gli avrebbe raccontato che la nipote dell’anziana, nella sala d’attesa prima di accedere all’ufficio, le avrebbe dato “istruzioni” su cosa dire davanti al direttore.



Quest’ultimo avrebbe dichiarato che l’intenzione della nipote di Maria Basso sarebbe stata quella di conoscere quanto più possibile sui conti correnti dell’80enne e poi arrivare a gestire tutto il suo capitale (un patrimonio di oltre un milione di euro tra denaro e gioielli). Stando a quanto riporta ancora Il Corriere, Maria Basso avrebbe firmato un nuovo testamento – dopo il primo che avrebbe avuto come destinatari dei frati – nel quale la nipote sarebbe stata indicata sua erede universale. Il 16 dicembre 2022, pochi giorni dopo aver siglato il documento, l’anziana sarebbe morta per una polmonite ab ingestis. L’autopsia avrebbe fatto emergere un dato che poi sarebbe confluito nel quadro accusatorio a carico della nipote: prima di morire, Maria Basso avrebbe mangiato un piatto di spaghetti, quindi del cibo solido che le era invece vietato per via della patologia che la costringeva a nutrirsi esclusivamente con omogeneizzati.