Come in Italia, dove le polemiche dopo la formazione del nuovo governo hanno riguardato Eugenia Roccella, ministra della Famiglia, Natalità e Pari Opportunità per le sue posizioni contro l’aborto, nel Regno Unito c’è un problema simile. La nuova ministra per le Donne, Maria Caulfield, è finita nel mirino delle critiche perché ha anche votato contro la legalizzazione dell’aborto in Irlanda del Nord nel 2019 ed è stata responsabile di un gruppo pro-life. Da deputata aveva suggerito di ridurre il limite delle 24 settimane per l’aborto, proposta rievocata ora proprio per attaccarne le posizioni.
Infatti, il nuovo primo ministro Rishi Sunak è stato accusato di aver preso una decisione «profondamente preoccupante» nel nominare Maria Caulfield. Questo mese, invece, si è unita in un tentativo, poi fallito ma sostenuto da parte dei parlamentari conservatori, di impedire la creazione di “zone cuscinetto” fuori dalle cliniche per proteggere le donne dai manifestanti anti aborto.
“HA SEMPRE VOTATO PER LIMITARE DIRITTI DONNE”
«Siamo assolutamente sconcertati dal fatto che il primo ministro abbia deciso di nominare ministro per le donne una parlamentare che ha sempre votato per limitare i diritti delle donne», ha dichiarato Katherine O’Brien, portavoce del British Pregnancy Advisory Service. «Maria Caulfield ha precedentemente dichiarato di voler essere una “voce per il bambino non ancora nato”. Una scelta migliore come ministro per le donne sarebbe una persona disposta e capace di parlare a favore di una donna su tre che abortirà nel corso della sua vita, non una parlamentare che cercherebbe di imporre una visione minoritaria sul loro accesso all’assistenza sanitaria», ha aggiunto, come riportato da Independent. Perplessa anche Anneliese Dodds, segretario ombra per le donne e le pari opportunità: «È profondamente preoccupante che Rishi Sunak abbia nominato un ministro per le donne che sostiene la limitazione dei diritti delle donne all’aborto. Il governo deve essere chiaro e inequivocabile sul fatto che il diritto di una donna a un aborto sicuro e legale non è in pericolo».
LE POSIZIONI ANTI ABORTO DELLA MINISTRA DELLE DONNE
Le critiche aggiungono mentre Rishi Sunak sta affrontando critiche per il fatto di aver nominato un gabinetto dominato da uomini. Infatti, solo il 23% dei membri è costituito da donne, un dato in calo rispetto a quello dei predecessori Liz Truss, Boris Johnson e Theresa May. La nuova ministra delle donne Maria Caulfield dovrà dividere i suoi compiti tra il dipartimento della Salute e quello del Commercio. Come riportato da Independent, in un’intervista del 2018, la Caulfield – allora vicepresidente dei Tory per le donne – ha definito la legge sull’aborto del 1967 «una delle leggi sull’aborto più liberali al mondo». Aveva anche spiegato che, grazie ai progressi della medicina, «ora i bambini nascono a 18, 19 settimane. Credo che qualcosa come il 50% dei bambini dopo le 22 settimane siano vitali, eppure l’aborto è ancora liberamente disponibile fino a 24 settimane. Il limite delle 24 settimane è stato introdotto in un periodo in cui i bambini non erano realmente vitali a 24 settimane. Ora i bambini nati prematuri crescono e vivono a lungo e in salute come tutti noi». Parole che risalgono ad anni fa, ma che alla luce del suo incarico fanno nuovamente discutere.