Maria Chiara Giannetta a ruota libera: “Sono atea, avvertivo il buio”

Maria Chiara Giannetta ha concesso una lunga intervista al magazine Oggi in cui si è sbilanciata sulla sua vita privata, dalla storia d’amore con il regista Davide Marengo fino alla terapia che l’ha aiutata ad attraversare un periodo complicato e ricco di cambiamenti nella sua vita fino alla religione. L’attrice si professa atea ed a tal proposito confessa: “Sono atea da più di 10 anni, ho avuto un approccio alla religione poi mi sono distaccata, avvertivo il buio ero oppressa dal senso di colpa senza capire cosa avessi fatto.”



Da allora, Maria Chiara Giannetta si è avvicinata ad altre religioni, soprattutto orientali rivelando che non sente il desiderio di attingere da un’unica dottrina ma attinge concetti e pratiche da varie discipline e per questo pratica molto yoga. L’attrice di Blanca e Don Matteo (che ha rivelato di aver avuto dei pregiudizi prima di entrare nel cast) inoltre, ha confessato di essere fan della psicoterapia, l’unica vera ‘religione, in grado farle capire se stessa e di cosa ha bisogno.



Maria Chiara Giannetta, niente nozze e figli con il fidanzato Davide Marengo: “Non mi posso fermare”

Spazio ha avuto durante l’intervista a Maria Chiara Giannetta su Oggi anche la fatidica domanda sulle nozze e sui eventuali figli. L’attrice schietta e sincera ha rivelato che non in cima alle sue priorità e per adesso preferisce dedicarsi alla carriera: “Figli? Questo non è il momento per togliersi dal mercato, non mi posso fermare” Aggiungendo che non solo il lavoro ma anche il periodo storico non è tra i pù sereni per allargare la famiglia

Per quanto riguarda, invece, la sua storia d’amore con il fidanzato Davide Marengo, regista cinquantenne di vent’anni più grande di lei. Maria Chiara Giannetta, anche in questo caso, non mette in cima alle sue priorità le nozze: “Il matrimonio non ci interessa ma se sarà vorrei una festa alla foggia, esagerata. E anticonvenzionale, magari ci andrò vestita tutta verde. Alla fine mi sposerei solo per una questiona di diritti, certamente non in chiesa, sarebbe ipocrita.”