Nella puntata di questa sera de Le Iene si torna a parlare di Maria Chindamo, la donna scomparsa il 6 maggio 2016 in Calabria, circa dodici mesi dopo il suicidio del marito. Un fatto che, secondo Vincenzo, il fratello di Maria Chindamo, sarebbe da ricollegare alla morte del marito Nando, dato che la sorella veniva additata come unica responsabile dell’accaduto. I conti non tornano per il figlio della donna, Vincenzino, ancora scosso da questa tragedia immane. Ai microfoni di Nina Palmieri ricorda che “sono passati quattro anni da quando mia mamma è stata fatta sparire, sequestrata e uccisa”. Dubbi e ombre inquietanti, Maria Chindamo è scomparsa quando suo figlio aveva soli diciannove anni. Molti nodi, figli di una cultura retrograda, sono ancora da sciogliere. (Aggiornamento di Jacopo D’Antuono)



LE IENE, APPROFONDIMENTI SUL CASO MARIA CHINDAMO

Le Iene tornano ad occuparsi di Maria Chindamo, la donna scomparsa il 6 maggio 2016 da Laureana di Borrello (Reggio Calabria), ad un anno dal suicidio del marito. Proprio a quest’ultima circostanza, secondo Vincenzo, fratello della donna, sarebbe da ricollegare l’assurda sparizione dell’imprenditrice. Intervistato dalle Iene, l’uomo si è infatti detto sicuro che “Maria, per una cultura retrograda, viene accusata di essere la responsabile di questo suicidio“. La “colpa” della donna, secondo i suoi familiari, potrebbe essere stata quella di essersi separata dal marito, Ferdinando Punturiero, e di volersi rifare una vita. L’uomo, dal canto suo, non aveva mai accettato questa separazione e, come ha ricordato Vincenzino, il figlio della coppia intervistato dalla Iena Nina Palmieri, “ha preso la pistola e ha premuto il grilletto” per suicidarsi.



MARIA CHINDAMO, IL FIGLIO: “MIA MAMMA VITTIMA DI LUPARA BIANCA”

Sulle sorti della madre, il figlio di Maria Chindamo non nutre alcun dubbio: “Sono passati quattro anni da quando mia mamma è stata fatta sparire, sequestrata e uccisa. La lupara bianca: è stata fatta sparire perché quella persona non meritava di vivere e di essere ricordata. Come se non fosse mai esistita“. Come riportato da Le Iene, dietro questa immane tragedia, potrebbe esserci l’ombra di alcuni personaggi molto pericolosi. A tracciarne il profilo ai microfoni Mediaset è stato il giornalista Pietro Comito, secondo cui si parla di “alcune delle cosche più potenti della Calabria, in Italia, o cosche che hanno addirittura una dimensione internazionale, quale per esempio il clan Mancuso“. Sulla vicenda continua a regnare un clima di omertà e paura che non aiuta la risoluzione del caso, ma è la mamma di Maria Chindamo, la signora Pina, a lanciare un appello disperato e allo stesso tempo intriso di dignità: “Che almeno ci dicessero dov’è (il corpo, ndr), almeno questo, dov’è“.

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