Sono trascorsi quattro anni dalla misteriosa scomparsa di Maria Chindamo e spuntano importanti dettagli su quanto accaduto lo scorso 6 maggio 2016 da località Montalto di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia. Come riporta Storie Italiane, la svolta potrebbe arrivare grazie alle immagini riprese da una telecamera di sicurezza di un distributore di benzina: nei video si vedrebbero tre auto che seguono la macchina di Maria quando esce dal cancello per recarsi nell’azienda di famiglia. C’era un piano diabolico per sequestrarla? Le sequenze parlano chiaro: registrato il passaggio di diverse macchine, in particolare di macchina color grigio che transita dieci volte. Poi è impossibile non notare una macchina blu scuro e una blu con tettuccio grigio chiaro che seguono a breve distanza la prima macchina. E c’è un altro dettaglio su cui è necessario fare chiarezza, ovvero la telefonata avvenuta cinque giorni dopo la scomparsa ricevuta da Vincenzo da parte del suocero di Maria, una chiamata misteriosa dove ci sono dei sottintesi, delle frasi a mezza bocca, che potrebbero fare intendere che il suocero sapesse qualcosa. Quest’ultimo ha sempre negato di sapere qualcosa e di non ricordarsi niente, non si è mai scoperto cosa si celasse dietro queste parole apparentemente senza senso.



MARIA CHINDAMO, LE PAROLE DEL FRATELLO VINCENZO

Vincenzo, fratello di Maria Chindamo, ha spiegato ai microfoni di Storie Italiane: «Qualche notizia inizia ad arrivare, in un centro piccolo c’è tanta paura ad esprimersi ma ci sono persone perbene, con una coscienza buona e positivi, quindi non sono poche le persone che si sono avvicinate a dire qualcosa. Colgo l’occasione per lanciare un appello: quella mattina c’è un grande traffico di persone che si muovono per andare a lavorare, è impossibile che non possa essere rimasto in mente qualche dettaglio, anche apparentemente inutile, ma tutto è necessario per una ricostruzione precisa di quanto successo quella mattina». Queste, invece, le parole dell’avvocato Nicodemo Gentile: «È un grande enigma, c’era la possibilità di risolvere il giallo di Maria ma questo non è avvenuto. Adesso siamo molto curioso di vedere se gli investigatori hanno approfondito questo aspetto. Sono passati però quattro anni e questa pista non si è riusciti ad approfondirla. La vicenda di Maria Chindamo coinvolge più persone, è stato un qualcosa di preordinato, le immagini dimostrano che Maria era pedinata. Purtroppo in quel fazzoletto di terra c’è tanta gente che ha visto e sentito ma che non aiuta in modo serio».

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