Il caso di Maria Chindamo, l’imprenditrice calabrese scomparsa il 6 maggio 2016, lasciando dietro di sé solamente il suo suv bianco, ancora acceso, con una macchia di sangue sulla fiancata, è tornato protagonista della trasmissione Chi l’ha visto di Rai 3, nel corso della quale sono intervenuti il fratello, Vincenzo, e l’avvocato Nicodemo Gentile. Recentemente, infatti, un’inchiesta ha appurato che la donna venne uccisa e data in pasto ai maiali come ritorsione per il suicidio del suo ex compagno e per la volontà della ‘ndrangheta di mettere le mani sul suo terreno. In manette sono finite 81 persone, tra cui Salvatore e Rocco Ascone, che manomisero le telecamere di sicurezza del terreno di Maria Chindamo per coprire l’omicidio.
Maria Chindamo, il fratello: “Voleva essere libera”
Intervenuto a Chi l’ha visto, il fratello di Maria Chindamo, Vincenzo, racconta che “ho sempre capito che dava fastidio a tanti con la sua indole libera. Aveva deciso di amare, che lavoro fare e cosa fare di quei terreni, che non erano in un territorio libero. Ma lei aveva deciso di occuparsene, anche sapendolo. Era finita al centro di vie di odio, di possesso di territori e di possesso di persone“. Secondo lui, “è stato un tribunale clandestino a mafioso a condannarla e ad eseguire la pena nella pubblica piazza”.
Ricorda, infatti, che dopo il suicidio di Nando Punuriero, Maria Chindamo “in quella famiglia ebbe una vita difficile, trovò delle foto dove era stata tagliata, non venne inclusa nel manifesto e venne invitata a non presentarsi al funerale. Ha avuto difficoltà”, racconta ancora il fratello, “ed è dovuta andare via da lì, ma ha voluto continuare la sua strada di libertà”. Intervenuto dopo Vincenzo, l’avvocato Nicodemo Gentile ha commentato i recenti sviluppi della vicenda, che hanno portato alla condanna di 81 persone per la scomparsa di Maria Chindamo. “C’è un movente chiaramente composito”, sostiene, “convergono interessi diversi, da un lato la malata vendetta, dall’altro l’ossessione per la roba, per avere sempre più possedimenti, da acquisire con metodi illeciti, che convergono nell’eliminazione di Maria, che era l’oggetto della vendetta e il problema dietro all’acquisizione. Ascone”, spiega ancora, “fa parte di questo patto scellerato e al centro c’era Maria”.