Maria Chindamo è scomparsa dalla Calabria nel 2016, la sua auto venne trovata fuori dall’azienda agricola, chiusa ma senza lei dentro. Una vicenda particolare, la cui origine potrebbe affiorare addirittura ad un anno prima. Nello stesso giorno della sua scomparsa, infatti, nel 2015 si era tolto la vita il suo ex marito, Nando. Ma soprattutto una vicenda della quale a distanza di 7 anni non si sa ancora nulla di concreto, neppure cosa sia successo alla donna e dove, ora, sia lei o il suo corpo.



A trovare la macchina di Maria Chindamo fu uno degli operai dell’azienda che si era insospettito dal suo insolito ritardo e non riuscì a contattarla al telefono, dicendo di aver visto anche un uomo con un cappellino bianco vicino all’auto. Sul veicolo vennero trovate macchie di sangue e ciocche di capelli sul cofano e sul paraurti, oltre ad una macchia di sangue su un muretto poco distante. Gli inquirenti capirono ben presto che si trattava di un rapimento, grazie anche ad altre testimonianze dell’accaduto. Non fu un raptus criminale, ma un’azione premeditata ed organizzata, forse una vendetta, ma l’assenza di indizi concreti non condusse mai da nessuna parte per capire cosa è successo a Maria Chindamo. Sicuramente erano pochi a sapere che doveva essere lì quel giorno e a quell’0ra ed inoltre la telecamera puntata sul cancello era spenta.



Il fratello di Maria Chindamo racconta il rapimento

Vincenzo Chindamo, il fratello di Maria, è stato ospitato a Storie di Sera per raccontare, ancora una volta, quei tristi momenti e quello che ne conseguì. “Maria era arrivata a portare dei prodotti per avviare un lavoro nelle piantagioni. L’avrebbero dovuta aspettare due operai, ma quella mattina non c’era nessuno perché uno era dietro un trattore rumoroso e non sentì o vide nulla, mentre l’altro era più in ritardo di lei”.

Vincenzo racconta che Maria Chindamo quella mattina “è scesa dalla macchina e qualcuno l’ha aggredita a morte. Si è trovato sangue sulla carrozzeria della macchina, ciocche di capelli sul muretto e l’auto ancora in moto, con la radio accesa e la sua borsa, con i soldi dentro, sul sedile. Di Maria, però, nessuna traccia, solo quel maledetto silenzio davanti a quel cancello. Il terrore del silenzio che si è voluto imporre ad una donna libera che aveva scelto chi amare, che lavoro fare e chi essere”. Sul fatto che Maria Chindamo potrebbe essere stata rapita dai familiari dell’ex marito Nando, Vincenzo non ha dubbi, “secondo me non è una semplice coincidenza, qualcuno ha giudicato la libertà di amare di Maria e l’ha condannata, eseguendo la pena in pubblica piazza. Non le è stato permesso di essere libera, di amare e di fare il suo lavoro.