Maria Chindamo è stata uccisa dalla ’Ndrangheta e data in pasto ai maiali perché aveva osato separarsi dal marito, Ferdinando Punuriero, la cui famiglia era vicina al clan Bellocco, e lui si era suicidato, lasciandole in eredità i suoi terreni. La verità sulla morte della donna è emersa soltanto a 7 anni di distanza dall’omicidio attraverso la testimonianza di un pentito, che ha dato la svolta all’indagine della Direzione Investigativa Antimafia. In totale questa ha coinvolto 81 persone.



A parlarne, a Storie Italiane, è stato Vincenzo Chindamo, il fratello di Maria. “Mia sorella voleva vivere libera. Sembra una cosa semplice ma in alcuni contesti non è normale e le donne vengono uccise. Se si parla di prevenzione e rivoluzione culturale, si sbaglia a non parlarne insieme. Le donne non possono essere private della loro libertà, devono essere incoraggiate a essere libere. Non è possibile che per un fenomeno di egoismo e malattia ci siano così tante vittime”, ha sottolineato.



Maria Chindamo, uccisa dalla ’Ndrangheta e data in pasto ai maiali: il racconto del fratello

La ’Ndrangheta ha pianificato con attenzione la morte di Maria Chindamo, ma a distanza di anni è emersa la verità. “Noi sappiamo quanto vale una donna in quel contesto. Una donna appartenente alla famiglia Punuriero nelle scorse settimane mi ha contattato per dirmi che era dispiaciuta di quanto accaduto a mia sorella. Mi ha detto inoltre che la donna per loro è nulla. Poi mi ha pregato di tenere lontane da quell’ambiente le mie nipoti”, ha raccontato Vincenzo.

È per questo motivo che il fratello della donna uccisa ha ancora paura. “L’indagine finalmente ha portato a dei risultati, sappiamo chi ha partecipato all’uccisione di Maria e chi ha contribuito a distruggere il suo corpo. Ci sono però delle persone che sapevano e che sono rimaste nell’ombra, che tuttora sono libere e che incontrano me e i miei nipoti quotidianamente per strada. Noi siamo in pericolo. Stanno aspettando che mettano in atto la vendetta prima di fermarli? I mafiosi stanno avendo tutto il tempo per organizzarsi”, ha concluso.