Il procuratore di Vibo Valentia, ai microfoni del programma di Rai3 è tornato a parlare del caso di Maria Chindamo, auspicando nell’intervento di un pentito per la risoluzione del caso. In merito ha dichiarato: “Le indagini per omicidio si risolvono assolutamente subito, nelle prime ore, a distanza di tempo è un po’ più difficile ma questo non significa che non si possa arrivare all’individuazione del colpevole. Se ci fosse di mezzo la criminalità organizzata, sicuramente un collaboratore ci potrà essere d’aiuto”. Maria è una grande lavoratrice e non ha nulla a che fare con la criminalità organizzata, ma è possibile che proprio qualche malavitoso sia stato pagato per farla sparire. Il procuratore Camillo Falvo sostiene che non si debba mai smettere di cercare il corpo di Maria Chindamo, “questo lo dobbiamo anche alla famiglia”, dice, “noi non butteremo mai la spugna”. Parole che fanno tirare un sospiro di sollievo alla famiglia della donna. La mamma di Maria, tuttavia, si sente sola: “Penso che la procura stia indagando ma forse perchè io sono mamma e il cuore di mamma è un’altra cosa”, dice la donna scoraggiata. Il procuratore intanto spiega che le indagini sono tutt’altro che chiuse. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
IL CASO A CHI L’HA VISTO
Il giallo di Maria Chindamo, la mamma ed imprenditrice misteriosamente scomparsa il 6 maggio 2016 da località Montalto di Limbadi, in provincia di Vibo Valentia, sarà al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto, in programma stasera su Rai3. Un mistero che a distanza di quasi quattro anni non trova ancora soluzione ma solo tante ipotesi che sembrano andare verso la stessa direzione e rabbia da parte della famiglia della donna. Erano circa le sette del mattino quando Maria si recò ad un appuntamento di lavoro, facendo poi perdere le tracce definitivamente. La sua auto fu rinvenuta ancora con il motore acceso davanti il cancello di una sua tenuta. Sul mezzo e su un muretto furono trovate tracce di sangue e capelli. Il sospetto è che qualcuno possa averla aggredita con violenza, ferita ed infine portata via. Da quel momento l’intera famiglia, a partire dal fratello Vincenzo e dalla figlia Federica, non hanno mai spesso di cercare la verità, con coraggio ma soprattutto enorme dolore. La sparizione di Maria Chindamo avvenne un anno dopo un altro dramma familiare, rappresentato dal suicidio di Ferdinando Punturiero, ex marito di Maria e padre dei suoi figli.
MARIA CHINDAMO, LE PAROLE DELLA MAMMA
La famiglia di Maria Chindamo non si arrende all’idea di poter riabbracciare la donna, nonostante siano ormai trascorsi quasi quattro anni dalla tragica scomparsa. “A volte ancora penso che Maria possa tornare a casa”, ha dichiarato la madre dell’imprenditrice calabrese ai microfoni della trasmissione Chi l’ha visto. “Anche perchè c’è la figlia piccola di Maria che certe volte mi chiede ‘nonna, ma tu dici che mamma torna?’, mi fa questa domanda, ed il che rispondo?”, si è domandata l’anziana donna, distrutta dal dolore. La nonna ha poi ricordato un episodio accaduto di recente in casa, quando la nipote voleva cantare la canzone ‘Mamma son tanto felice’, ma ha invece intonato ‘nonna son tanto felice’. “Il mio stato d’animo è questo”, ha aggiunto con la voce rotta dal pianto. “Sono troppo giù. Meno male che c’ho questo figlio, l’unica persona vicina che mi è rimasta”, ha proseguito, parlando di Vincenzo, l’uomo che da tempo si batte affinché possa emergere finalmente la verità sul caso.
IL RICORDO DELLA FIGLIA FEDERICA
Di recente la figlia di Maria Chindamo, Federica Punturiero, è stata ospite al programma Vieni da me per fare in modo che i riflettori possano restare sempre accesi sul caso della madre. Tra le ipotesi finora emerse, anche quella della lupara rosa, ovvero del delitto per restituire onore al marito di Maria, suicida proprio per via della fine del loro matrimonio un anno esatto prima della sparizione della donna. Un’ipotesi sulla quale la figlia e lo zio non hanno tuttavia voluto esprimersi. Secondo i racconti della famiglia, Maria il giorno della sua scomparsa era serena e non lasciava presagire a nessuna imminente tragedia. Federica ricorda ancora l’ultima mattina in cui salutò la madre con un bacio prima di recarsi in azienda. Oggi studia giurisprudenze e spera di poter diventare magistrato. Della mamma ha raccontato ciò che più le manca, ovvero il sorriso: “Riusciva a sorridere sempre e a trasmettere felicità. Mi ha insegnato a essere sempre libera e a fare le mie scelte in modo libero. Ad agire sempre in modo corretto, anche questo ha influito sulla scelta dei miei studi”.