Malattia Maria Di Biase, perché indossa sempre il turbante? La verità è tutt’altra
Nella puntata di oggi de La volta buona da Caterina Balivo sarà ospite una delle coppie comiche più apprezzate e amate: Nuzzo e Di Biase. I due concederanno un’intervista alla padrona di casa ma c’è una domanda che da tempo molti si pongono: perché Maria Di Biase indossa sempre un turbante? Ha una malattia? In questi anni, infatti, sono venute fuori le teori più strambe dai possibili problemi di alopecia fino al sintomo di una malattia ben più gave ma qual è la verità?
A rompere il silenzio per smentire categoricamente di avere una malattia Maria De Biase è intervenuta di recente. Come riporta anche DonnaPop, infatti, l’attrice e comica utilizza spesso i turbanti non per motivi di salute ma puramente estetici. Indossa l’accessorio come abito di scena, nonché come parte del suo abbigliamento quotidiano. In poche parole, il turbante fa parte del suo personaggio. Non a caso questo indumento è divenuto il suo marchio di fabbrica, nonché tratto distintivo.
Maria Di Biase chi è? La rivelazione sul marito Corrado Nuzzo: “Amanti per un anno”
Smentita la malattia di Maria De Biase non resta che dare qualche informazioni in più per capire chi è l’attrice. Nata il 17 dicembre del 1974 a Montreal (Canada), la Di Biase quest’anno compirà 50 anni. Trascorre l’infanzia a Bologna dove frequenta le scuole e poi si iscrive all’Università, facoltà di Matematica, che lascia per inseguire il suo sogno di diventare attrice. Nella vita privata dalla fine degli anni ’90 ha una storia d’amore con il compagno Corrado Nuzzo ma la coppia non è sposata e non ha figli.
E proprio in un corso conosce colui che sarebbe diventato il suo futuro compagno Corrado Nuzzo. In una recente intervista a Vanity Fair, infatti, l’attrice ha raccontato: “Mi sono iscritta a un corso di teatro e ho trovato Corrado come insegnante. Siamo diventati amici e tutto è degenerato: siamo stati amanti per quasi per un anno. Durante quei mesi Corrado ha avuto l’amante fissa e la fidanzata mobile, visto che ne cambiava tante.”