Maria Elena Boschi, in una intervista concessa a Carlo Bertini per “La Stampa”, ribadisce la posizione di Italia Viva sull’emergenza Coronavirus: con tutte le cautele del caso, ma si proceda alla “riapertura” dell’Italia. Boschi, che è presidente dei deputati Iv, rivendica appunto al suo partito il merito di avere messo sul tavolo la discussione sul quando e come ripartire.
“Gradualmente, in sicurezza, con tutte le protezioni del caso specie per i lavoratori: ma bisogna riaprire piano piano – è il pensiero di Maria Elena Boschi -. Con la chiusura totale perdiamo dieci miliardi a settimana. Con il Covid bisogna convivere, purtroppo. Per questo serve un maggiore coordinamento tra Stato e Regioni, altrimenti rischiamo che a pagare il prezzo di questa confusione siano solo i cittadini e le imprese”.
A proposito del rapporto Stato-Regioni, Boschi reputa che nell’emergenza Coronavirus avrebbe fatto molto comodo la ‘clausola di supremazia’ dello Stato presente nel Titolo V della Costituzione secondo la riforma bocciata nel referendum del 2016 che portò alla caduta del governo Renzi, pur sottolineando che pure la gestione centrale non è stata impeccabile: “Se Consip, Inps e Aifa hanno gestito in modo perfetto la crisi, lo vedremo quando tutto sarà finito”, Boschi rimanda il momento del giudizio.
MARIA ELENA BOSCHI: IL PROGETTO IV PER FAR RIPARTIRE L’ITALIA
Adesso quello che conta è soltanto progettare nel migliore dei modi la necessaria riapertura dell’Italia. Maria Elena Boschi suggerisce di cominciare da uno screening di massa, con “tamponi e test sierologici per capire chi ha sviluppato gli anticorpi, come cercano di fare in Veneto o in Toscana”. Serviranno ovviamente protezioni per i lavoratori, distanza di sicurezza, mascherine: tutti strumenti che “saranno la normalità per molto tempo”.
Altro punto fondamentale è concedere liquidità per far tornare la fiducia. Boschi presenta la proposta di Italia Viva: dare “a tutte le piccole e medie aziende e alle partite IVA il 20-25% del fatturato dello scorso anno come prestito da restituire in 10 anni senza interesse, dal 2022″. Per farlo occorre la garanzia statale alle banche, che dal canto loro si dovrebbero impegnare a contenere l’istruttoria tecnica in 3-4 giorni: “Se c’è liquidità riparte tutto“.
Altro tema delicato è quello degli autonomi: Boschi riconosce che il ministro Gualtieri non può fare miracoli, ma “dobbiamo fare passi in avanti per le partite Iva, innalzare la soglia dei 600 euro ed estendere a imprese individuali e professionisti il credito di imposta. Poi se la Pubblica amministrazione pagasse subito i propri debiti, già sarebbe un piccolo sollievo”. Brusco stop invece sull’ipotesi di una nuova maggioranza: “Non vedo nessuno interessato a capire come sarà composto il prossimo Governo”.