Maria Elena Boschi ha vissuto gli ultimi mesi perseguitata da uno stalker. La nota esponente di Italia Viva, ex ministro del governo Renzi, aveva accennato ieri alla vicenda, e oggi ne ha parlato in maniera più approfondita attraverso un’intervista concessa a Il Messaggero e al Corriere della Sera. “Un uomo – racconta al quotidiano romano – mi ha scritto di tutto per mesi ogni giorno, anche più volte, via email. Poi si è presentato fisicamente alla Camera dei Deputati e anche in Toscana”.
Il tutto è iniziato a settembre 2020, e come spesso e volentieri succede in questi casi, lo stalker è partito con un messaggio cortese: “Poi è stata una escalation – dice al Corriere della Sera – messaggi quotidiani e in molte occasioni anche vari nello stesso giorno e che mostrano uno scarso equilibrio di chi li scrive: variano molto, dalla preoccupazione ossessiva per la mia sicurezza alla pseudo attrazione fisica nei miei confronti, fino al pensiero della mia morte”. L’esponente di IV ha provato ad ignorare la cosa fino a che ha deciso di prendere in mano la situazione e denunciare: “A un certo punto la situazione si è aggravata. La molla è stata il fatto che si recasse nei luoghi che frequento a Roma e non solo a Roma”.
MARIA ELENA BOSCHI: “AVREI PREFERITO NON PARLARNE MA…”
Purtroppo quello palesatosi dallo scorso settembre scorso è solamente l’ultimo degli stalker che hanno perseguitato Maria Elena Boschi negli ultimi anni: “Gli episodi di stalking che ho subito vanno avanti dal 2014, anche se con soggetti diversi. Ciò premesso, pensare che qualcuno sia legittimato per qualsiasi motivo a minacciarti e ossessionarti è assurdo e vergognoso”. Secondo la Boschi, protagonista in queste settimane anche del gossip, è necessario cambiare una mentalità maschilista a volte molto radicata in alcuni soggetti: “Finché si continuerà a pensare che le donne ‘se la cercano’ non cambieremo mai una cultura violenta e maschilista. E lo dico con preoccupazione non tanto per me, che sono comunque fortunata perché ho più possibilità di difendermi, ma per tante donne molto più fragili e sole”. Quindi la politica ha aggiunto: “Io sono stata anche fortunata rispetto a tutte quelle donne che hanno dovuto subire di peggio, perché, purtroppo, non sempre chi molesta si ferma alle minacce. Negli ultimi anni ci sono stati vari episodi simili, più o meno gravi, di cui ho sempre cercato di non parlare, anche per evitare effetti emulativi. Anche stavolta avrei evitato se la notizia non fosse finita sui giornali e non certo per causa mia”. La sua storia, conclude, potrebbe comunque essere “occasione per incoraggiare altre donne a non sottovalutare e a denunciare. Perché solo così si può cercare di porre fine alle persecuzioni”.