Non Padoan ma D’Alema portò il Monte dei Paschi di Siena alla soglia del disastro: è netta e con un mirino ben puntato l’ex Ministra Maria Elena Boschi, oggi responsabile dei deputati di Italia Viva. Nell’intervista a “La Stampa”, la renzianissima torna a trattare il tema banche dopo le accuse ricevute nel passato (per la gestione di Banca Etruria di cui suo padre fu membro del Cda), ma nei giorni caldissimi per il tentativo di acquisizione da parte di Unicredit di un Mps sempre più in crisi.
L’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha invece «evitato il disastro di Mps» e i responsabili dei guai della banca «vanno ricercati piuttosto nel “mondo dalemiano” in Puglia». Alle critiche piovute sul Centrosinistra dopo la notizia del possibile accordo Unicredit-Tesoro – per la posizione di conflitto d’interessi dell’ex deputato Padoan, oggi Presidente della banca di Orcel – replica la stessa Boschi, «Ha evitato il disastro nel 2017. Chi l’ha distrutta va cercato negli ispiratori degli strani accordi con Banca 121 e il mondo dalemiano in Puglia, fino alla sciagurata operazione Antonveneta».
IL “J’ACCUSE” DI MARIA ELENA BOSCHI
L’atto di “accusa” della coordinatrice di Italia Viva contro la sinistra più radicale non si placa e in merito al “risiko” delle banche – che potrebbe mettere in difficoltà la candidatura di Enrico Letta alle Suppletive 2021 – osserva: «Penso che Letta vincerà. Del resto è uno dei collegi più sicuri di tutto il Paese – sostiene Boschi -. Fossi un senese vorrei essere rappresentata da una persona con un ruolo di primo piano nella politica nazionale». Nel frattempo i rapporti interni alla maggioranza proseguono con diverse nubi all’orizzonte, anche se per MEB la situazione attuale è molto più rosea del previsto: «Con l’approvazione della riforma della giustizia Cartabia, la riforma Bonafede non c’è più: è archiviata. Con una battuta potrei dire: prescritta». E poi v’è anche la posizione della Lega, con Salvini definito da Boschi in questi tempi come «nuovamente governista, anzi il più draghiano tra i draghiani. Vediamo quanto dura, ma per adesso meglio così». L’obiettivo resta la fine della legislatura, con Boschi che ricorda come su un punto Salvini abbia pienamente ragione, «ha ragione quando dice che Conte vuole sabotare il governo. Ancora non si è ripreso dalla nostra mossa di gennaio, che ha portato alla caduta del governo, e considera Draghi un usurpatore». La stilettata contro il Pd però non la disdegna mai Maria Elena Boschi: e quando dunque le si chiede della posizione Dem sul Ddl Zan, l’ex Ministra risponde «il Partito Democratico vuole tenersi una bandierina da campagna elettorale».