Storie Italiane ha aperto stamane ricordando la strage di Capaci, l’uccisione del giudice Giovanni Falcone avvenuto appunto il 23 maggio del 1992: “Dopo 32 anni – le parole della professore Maria Falcone, sorella del giudice anti mafia – sono molto contenta che gli italiani ricordino quella giornata tremenda con interesse, dolore e partecipazioni, anche per me è un giorno di particolare soddisfazione, qua oggi corono un sogno che accarezzavo da tanti anni, sappiamo tutti come la memoria è spesso facilmente labile quindi bisogna sollecitarla in continuazione, la mia preoccupazione è che quando non ci sarebbero stati più i rappresentanti di quell’epoca tutto ciò che è stato fatto nell’anno poteva essere dimenticato ma qua oggi inaugureremo un museo che sarà un’educazione alla legalità perenne dove i ragazzi troveranno sempre la memoria di tanti fatti che hanno sconvolto il paese. Scusate se vi devo lasciare ma spero di vedervi qui tutta la redazione a Palermo, sono sempre con voi”.
In studio Riccardo Bocca, che sulla strage di Capaci, ha aggiunto: “Sono stati giorni spartiacque nella storia del nostra Paese, dopo pochi mesi fu ucciso Borsellino, il 19 luglio, quindi il ricatto mafioso va ancora oggi ricordato e soprattutto oltre a ricordare e a ripercorrere quei momenti, ci vuole anche la consapevolezza che le mafie in tutto questo periodo sono cambiate e la consapevolezza di come combatterle oggi che sembrano meno visibili e di fatto lo sono ma continuano ad essere il peggior nemico della nostra civiltà e cultura”.