Maria Franca Fissolo è la vedova di Michele Ferrero, grande imprenditore a capo dell’azienda di dolciumi che ha dato vita a prodotti di successo conosciuti in tutto il mondo, come la Nutella o i cioccolatini Ferrero Rocher. “Mio marito aveva sempre idee un po’ strane, era un uomo particolare”, racconta al Corriere. La storia d’amore tra Maria Franca e Michele è cominciata quando lei aveva appena 22 anni: voleva diventare interprete. “Un giorno fui chiamata ai piani alti, mi dissero che la traduttrice non stava bene e andava sostituita subito perché stava per cominciare una riunione. Ricordo ancora l’imbarazzo e il timore che avevo, ma alla fine Michele Ferrero si girò verso di me e mi disse ‘È andata bene, complimenti’”.



L’imprenditore si invaghì così di quella giovane che parlava ben tre lingue. I due si rividero un paio di volte, anche in occasione di alcuni assaggi. “Ci invitò a gruppi di tre nella sala riunioni; quando venne il mio turno mi chiese: “Le piace questa scatola?”. Gli risposi poco diplomaticamente: “A dire il vero non sono una divoratrice di cioccolato”. Insistette: “Lei mi sembra una persona di gusto, regalerebbe questa scatola di cioccolatini al suo fidanzato?”. “Le ho già detto cosa penso del cioccolato e il fidanzato non ce l’ho, quindi non so cosa dirle”. Si mise a ridere, e si arrese”. Maria Franca rifiutò quelle avances perché “le cose dovevano essere spontanee e chiare, senza ambiguità. D’altronde aveva 14 anni più di me, solo quando fece un passo diretto e mi invitò a cena, accettai”.



Maria Franca Ferrero: “Quando ho morto mio figlio volevo morire”

Nella sua intervista al Corriere della Sera, la signora Ferrero ricorda anche la nascita del nome “Nutella“, associato alla crema spalmabili amatissima ovunque. I due erano a Francoforte e poco dopo sarebbero dovuti andare a cena ma il marito uscì e si mise a camminare per due ore lungo il fiume insieme al suo più stretto collaboratore, Severino Chiesa. “Dopo due ore scesi io e lo incrociai nella hall, salimmo in ascensore e lui mi disse: “Maria, non dirmi niente, la mia testa deve essere libera, lasciami ancora un momento di tempo perché ci sono quasi arrivato”. Si mise alla finestra a fissare il fiume e poi si girò e mi disse: “Nutella”. Io lo guardai come si guarda un matto e gli dissi: “Ma di cosa parli? Cos’è Nutella?”. E lui, come se avesse una visione, mi rispose: “È il nome del prodotto che correrà nel mondo””.



Nella vita di Maria Franca e Michele Ferrero, anche momenti difficili, come quando i due scoprirono che le Brigate Rosse li avevano messi nel mirino. A dirlo loro fu il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, che si recò nella loro casa di Torino e li obbligò a lasciarla in poche ore. Da quel momento lei si trasferì a Bruxelles con i figli e lui nelle Langhe, da amici. L’immenso dolore del trasferimento non fu l’unico della vita di Maria Franca, che anni fa ha dovuto fare i conti anche con una sofferenza immensa: quella della perdita del figlio. “Sono stata fortunata, ma ho perso Pietro che aveva solo 47 anni, e perdere un figlio è disumano. È stato l’unico momento della mia vita in cui ho pensato che avrei voluto morire” rivela.