Recentemente nella bufera per una frase social su Greta Thunberg, Maria Giovanna Maglie non ha peli sulla lingua e nell’intervista rilasciata a La Verità ne ha dato l’ennesima conferma. La giornalista, vicina ad una striscia quotidiana in Rai prima del no M5s, ha elogiato la politica di Matteo Salvini – «incarna lo spirito del tempo» – ed ha parlato così del caos legato al figlio ripreso su una moto d’acqua della Polizia: «Anche lui ha ammesso che è stata una scivolata sul piano dell’etichetta. Ma è un fatto talmente infimo che mi dispiace parlarne», sottolineando che gli agenti della scorta avrebbero potuto far fare un giro ad altri due ragazzini per evitare di sollevare il polverone. Sull’epiteto “zingaraccia” rivolto ad una rom, ha poi evidenziato: «Può scappare quando qualcuno dice che ti meriti una pallottola in testa», ribadendo che «i campi rom vanno sgombrati».



MARIA GIOVANNA MAGLIE: “GOZI? MELONI HA RAGIONE: VIA LA CITTADINANZA”

 «Il linguaggio della politica è cambiato», afferma Maria Giovanna Maglie a proposito della gestione un po’ troppo naif di Matteo Salvini del ruolo di ministro dell’Interno, elogiando la scelta di un linguaggio diretto per rivitalizzare il rapporto esausto della popolazione con la politica. Sempre parlando di politica, negli ultimi giorni si è scatenato il caos dopo la nomina di Sandro Gozi nel governo francese e la Maglie si dice d’accordo «con Giorgia Meloni, che ha chiesto che gli venga tolta la cittadinanza italiana. Quando dovremo descrivere cosa significa da antitaliani sapremo che esempio portare». La Maglie si è poi soffermato sul presunto silenzio dell’informazione sul caso Bibbiano: «Dal punto di vista dell’informazione credo che il tentativo di silenziarlo sia un’autoattribuzione di responsabilità. Imponendo il silenzio dichiaro di essere colpevole o complice».



MARIA GIOVANNA MAGLIE: “FLORIS, FORMIGLI, GRUBER ISTERICI”

Nella lunga intervista rilasciata ai microfoni de La Verità, Maria Giovanna Maglie è tornata su un passaggio di un articolo scritto su Dagospia in cui parlava di «conduttori isterici con quelli che non la pensano come loro»: «I Floris, i Formigli, le Gruber. Li vedo troppo convinti dalla giustezza assoluta delle loro idee e troppo infastiditi da quelle degli altri. Gruber minaccia di spegnere il microfono, altri lo fanno direttamente». E la cronista spara a zero contro chi parla di una Rai troppo in quota Lega: «Tolto l’esperimento surreale e piacevole di Carlo Freccero, dove sarebbe la Rai leghista di cui si legge continuamente? La Rai è irriformabile e irredimibile». Quella Rai a cui è stata vicina con una striscia quotidiana di informazione ma a cui non è giunta per il rifiuto netto del Movimento 5 Stelle…

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