È diventata un caso la “denuncia” di Chiara Ferragni, che ha attaccato la Regione Lombardia per la campagna vaccinale, citando il caso della nonna di Fedez, chiamata per la somministrazione del vaccino dopo le lamentele del nipote rapper. Sulla vicenda è intervenuta la giornalista Maria Giovanna Maglie, che ha deciso di commentare l’accaduto su Twitter. «La depressione post partum di Chiara Ferragni produce denunce politiche feroci alla Lombardia. Sempre la vecchia storia di fare il proprio mestiere (si fa per dire)». Un tweet che ha fatto indignare gli utenti e che ha portato Fedez a intervenire. «Questa signora ha diagnosticato una depressione post parto a mia moglie via Twitter, avanguardia. E io che mi limitavo a riconoscere le idiozie partorite da certi imbecilli. Devo aggiornarmi».
Anche il virologo Roberto Burioni si è inserito nella polemica, del resto è stata citata una patologia: «Surreale che una giornalista nello stesso tweet dove invita ognuno a fare il suo mestiere si metta a giocare al dottore».
MAGLIE VS FERRAGNI “UNA BATTUTA…”
Visto il caos scoppiato sui social dopo il suo tweet, Maria Giovanna Maglie ha deciso di replicare, ma senza fare alcun passo indietro. «Ribadisco il concetto, rivendico la battuta che i fan di sinistra della Ferragni pensano sia loro privilegio. L’omessa segnalazione del Comune di residenza nella compilazione dell’adesione è stato l’unico problema della nonna di Fedez. Il resto è propaganda». La giornalista, quindi, ha fatto leva sulla versione fornita dall’Ats di Milano, secondo cui il modulo della nonna di Fedez non sarebbe stato compilato correttamente. Ciò avrebbe portato un operatore a contattare telefonicamente nonna Luciana. Una versione che però è stata smentita dal rapper stesso, che nelle stories su Instagram ha fornito una ricostruzione ben diversa della situazione. Peraltro, Maria Giovanna Maglie nella sua replica parla di una “battuta” in riferimento alla questione della depressione post partum, ma se pure fosse così, non farebbe assolutamente ridere nessuno, sempre che fosse questo l’intento della giornalista.