Maria Grazia Cucinotta, ospite insiem al marito Giulio Violati di Paola Saluzzi a L’ora solare su Tv2000, parla di questo amore che li lega da 25 anni ma anche di momenti più difficili della sua vita. Lo scorso 7 ottobre la coppia ha festeggiato i 25 anni di matrimonio ma in piena pandemia: “Per la festa dei 25 anni di nozze siamo stati proprio in famiglia, logicamente non c’era nessuno, è venuto il nostro padre spirituale, padre Ciro, che ci ha sposati a casa, anche perché suo padre è anziano e non può muoversi da casa. Poi è venuta mia sorella con i figli, siamo insomma stati tra noi.” ha raccontato la Cucinotta. Per poi specificare che “Non è un traguardo, noi ci siamo semplicemente scelti per l’ennesima volta. Io penso che questa sia stata la volta vera, cosciente. Quando ci siamo sposati la prima volta eravamo giovani, ancora non coscienti; stavolta invece ci siamo conosciuti ed è stata la vera scelta.”
Maria Grazia Cucinotta e la drammatica aggressione: “Sono riuscita a scappare ma…”
Da questo grande amore, 19 anni fa, è nata Giulia, che porta dunque il nome del papà: “Perché ho scelto il nome Giulia? Perché quando l’ho vista l’ha prima volta era uguale a lui, ho detto ‘l’ho clonato!’ – ha rivelato la Cucinotta, che ha poi tenuto a precisare che – In realtà però è Giulia Grazia Maria, porta i nostri nomi..” Non è stata sempre facile la vita di Maria Grazia Cucinotta. Anni fa l’attrice ha subito un’aggressione che le ha poi dato la forza di essere vicina alle donne che soffrono: “Ho subito un’aggressione ma sono stata molto fortunata perché sono riuscita a scappare.” ha ricordato l’attrice. Spiegando che “Io dico sempre che sono le preghiere di mia madre che non ha mai smesso di pregare per me da quando sono andata via. Si è trattato davvero di un angelo, perché l’aggressore è scivolato mentre mi strattonava sul marmo e io sono riuscita a infilarmi nell’ascensore e salire sul piano. Lui voleva anche sfondare la porta.” Così conclude, ammettendo “La paura mi è rimasta dentro le ossa ma anche la voglia di stare al fianco di queste donne svuotate dal dolore e dare loro una spalla.”