Maria Grazia Cucinotta prosegue il suo racconto a Verissimo parlando di una violenza subita da cui per fortuna è riuscita a salvarsi. “Stavo tornando a casa poi quando lavori nella moda non ti trucchi o vesti. Stavo rientrando in casa e vedo questo dietro di me in giacca e cravatta con una valigetta e di conseguenza sono andata all’ascensore e questo mi ha metto la mano al sedere e ha cercato di strapparmi la felpa, ha cominciato a strattonarmi e poi ha scivolato. Io non riuscivo a fare nulla, lui è scivolato su questo marmo ed io sono riuscita ad entrare nell’ascensore a casa. Lui ha cercato di salire, di sfondare la porta, ma per fortuna non è riuscito ad entrare” – ha raccontato l’attrice e regista che però ricordando quel momento ha aggiunto come anche in quell’occasione sia passato ancora una volta il messaggio sbagliati. “Anche lì sei una ragazzina carina ma la prima cosa che pensano è che sia stata tu a provocare. Questi si sono messi a dire che cosa hai fatto, come eri vestita, pensavano che io mi fossi inventata tutta, ma avevo dei segni sul collo. Mi sono sentita ancora più sola ed è per questo che ho deciso di lottare contro la violenza e stare accanto a tutte quelle donne che denunciano e non vengono credute” – ha precisato la Cucinotta che ha anche raccontato come ha reagito la figlia: “Giulia mi ha detto brava mamma, sono contenta. E’ una che ama la giustizia profondamente, è contenta che ci sia qualcuno che aiuti questo mondo a diventare migliore”. (Aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Maria Grazia Cucinotta: “Svegliarsi la mattina con le rughe è un regalo bellissimo”

Maria Grazia Cucinotta si racconta a cuore aperto a Verissimo. Dal rapporto d’amore con il marito Giulio Violati: “non è facile resistere soprattutto per chi fa il mio lavoro, vivere a distanza non è facile. Ci unisce l’amore, ma ci capita di tutto nella vita, la cosa importante è riscegliersi sempre”. Poi l’attrice parla della figlia che oggi ha 19 anni: “ci sono quasi sempre stata per lei facendo dei grandi sacrifici, ma i primi anni ho fatto delle scelte ben precise: lavorando in italia, non dormendo la notte. Cose piacevoli, sono miei momenti che egoisticamente una mamma cerca di vivere vedendo un figlio crescere. E’ bellissimo, riscopri la vita guardando loro che crescono”. Nessuna paura del tempo che passa per la bellissima attrice: “sono felice di vivere, di svegliarmi viva la mattina e questo devo dirlo grazie allo stare accanto alle persone che sanno amare perchè loro mi hanno insegnato che vivere è un dono pazzesco. Ho cominciato grazie a loro a capire che svegliarsi la mattina con le tue rughe è un regalo bellissimo oche ti fa la vita, ci sono le ragazze giovani che faranno dei ruoli adatti alla loro età, io farò dei ruoli di una donna di 52 anni che sta invecchiando bene ed è felice di invecchiare”. Poi la Cucinotta parla di una violenza schivata: “é una sensazione di essere preda che ti porti per tutta la vita, è bruttissimo guardarsi sempre alle spalle e sentirsi o essere preda”. (Aggiornamento di Emanuele Ambrosio)



Maria Grazia Cucinotta: “recitare con Massimo Troisi una grandissima fortuna”

Maria Grazia Cucinotta è tra gli ospiti della nuova puntata di Verissimo, il rotocalco televisivo condotto con grandissimo successo da Silvia Toffanin su Canale 5. L’attrice e regista è pronta a raccontarsi a cuore aperto dalla vita privata a quella professionale e non solo. Sicuramente la Cucinotta parlerà anche di quando giovanissima è riuscita a scampare ad una violenza fisica. Dalle pagine del settimanale Diva e Donna, l’attrice che peraltro è anche presidente ella Onlus Vite Senza Paura , ha raccontato: “mi trovavo in trasferta a Parigi. Stavo andando a fare un provino per una pubblicità, ma a scanso di equivoci: non ero truccata, ai provini pubblicitari porti solo il tuo book”. Una precisazione importante quella volutamente fatta dalla bellissima attrice che aveva soli 20 anni quando è riuscita a sfuggire ad una violenza fisica. “Indossavo la tuta, la felpa… sono entrata nel portone e uno sconosciuto in giacca e cravatta è entrato dopo di me – ha poi aggiunto – “come tutte le donne sono crescita con l’abitudine di guardarmi alle spalle, ma non ho avvertito una sensazione di pericolo”. Per fortuna la Cucinotta è riuscita a scappare: “sono scappata, mi ha inseguito per le scale. Sono entrata in casa. Tutto è durato meno di un attimo, ma sono cose che non dimentichi”. Il pensiero dell’attrice però è per tutte quelle donne come sono riuscite a salvarsi da un violenza: “penso a cosa deve provare chi non ci è riuscita. Dopo pensi a quello che potrebbe succedere e la paura ti fa prendere decisione affrettate. Ho pensato di voler prendere il porto d’armi”.



Maria Grazia Cucinotta: “I Laureati? Ero wild e inesperta”

Il successo di Maria Grazia Cucinotta come attrice è sicuramente legato ai film “I Laureati” del 1995 e il capolavoro de “Il postino” del 1994 di Massimo Troisi. Parlando della commedia diretta da un giovanissimo Leonardo Pieraccioni, l’attrice ha detto: ” allora ero “wild” e inesperta, ma sincera, una caratteristica che penso di avere ancora. Oggi, rivedendo il film, penso che certe battute le avrei volute dire diversamente, meglio, ma è anche vero che questo avrebbe fatto perdere spontaneità al personaggio. D’altronde nella vita non proviamo varie volte prima di dire una frase”. Parlando, invece, del grandissimo Massimo Troisi, la Cucinotta ha solo parole di grande affetto e stima: “poter recitare con lui è stata una grandissima fortuna. Massimo mi ha insegnato a stare davanti alla macchina da presa e su un set. Non voleva che tu recitassi, ma che tutto fosse naturale: è stato per me il più grande insegnamento, che mi sono sempre portata dietro, cercando però di diventare più forte, con l’esperienza”. Infine parlando dell’emergenza sanitaria da Coronavirus e di come sia cambiata la vita di chi lavora nel cinema, la Cucinotta non ha dubbi: “ora è il momento di continuare a lavorare. Ho appena finito un film nel quale ci facevano costantemente i tamponi e non potevamo avere altri contatti, ma sono sacrifici che fai volentieri per questo lavoro, per sostenere il cinema. L’importante è che i film continuino ad avere un pubblico”.