A I Fatti Vostri la drammatica storia di Maria Grazia Di Domenico, morta a 27 anni a seguito di un intervento ginecologico ritenuto banale. Il compagno, Matteo, ha spiegato: “Ci siamo affidati a questo ginecologo perchè volevamo diventare genitori, volevamo semplicemente avere dei figli, essere una famiglia. Il 17 maggio 2021 ho accompagnato Maria Grazia serenamente in clinica, consapevole di andarla a riprendere dopo qualche ora. Era un intervento di routine neanche lontanamente a rischio”. Eppure la giovane donna non è di fatto mai uscita dalla clinica. “Matteo viene avvisato che la ragazza sta molto male in clinica dopo l’intervento – prende la parola Paola, sorella della vittima – mia mamma ha quindi chiesto di vedere mia sorella e appena la vede capisce subito che sta malissimo. Gli esami del sangue sono sbagliati, sta male da subito, vomita, ha forti dolori addominali”.



Matteo ha ripreso la parola: “C’è stata una sottovalutazione immediata della problematica, hanno creduto che fosse un’influenza o un’allergia, ma non era ovviamente quello il problema”. E ancora: “Io ho ricevuto la telefonata dalla vicina di stanza perchè Maria Grazia non riusciva a parlare, aveva dolori all’addome. Non sono riuscito ad entrare in contatto con il medico, poi il giorno dopo chiesi al dottore se fosse in pericolo di vita e lui mi ha detto di non sapere ciò che aveva, dicendomi che era in buone mani. Se avessero capito subito cosa aveva l’allarmismo sarebbe stato diverso”.



MARIA GRAZIA DI DOMENICO, MORTA DOPO INTERVENTO: “IL MEDICO NON SI E’ MAI FATTO VIVO”

Dopo tre giorni Maria Grazia Di Domenico, curata con fermenti lattici, viene portata al pronto soccorso: “Fino all’ultimo – ha proseguito Paola – ci viene detto che il suo malessere è legato ad un problema all’intestino poi è stata trasferita d’urgenza al San Pietro di Roma e sottoposta ad un intervento chirurgico d’urgenza che non salva la vita a mia sorella. Le vengono riscontrate due perforazioni a utero e intestino. Le hai avuto un arresto cardiaco durante il trasporto al Policlinico, è stata sottoposta ad una terapia per ossigenare il sangue ma dopo tre o quattro giorni in terapia intensiva viene dichiarato il suo decesso”.



Matteo ha aggiunto: “Sarebbe stato un miracolo se fosse sopravvissuta, non c’erano possibilità”. L’avvocato Carlo Carrese, legale della famiglia, ha spiegato: “Abbiamo sporto una denuncia/querela chiedendo l’autopsia e il sequestro delle cartelle. I consulenti hanno concluso per la responsabilità del chirurgo che ha operato Maria Grazie e il pm ne ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo. Il chirurgo ha chiesto il giudizio immediato quindi riteniamo che voglia difendersi nel merito e negare le proprie responsabilità e lo desumiamo da questa strategia”. Paola e Matteo hanno concluso: “Il medico non si è mai fatto vivo dopo la morte di Maria Grazie”.