Chi sono i genitori di Margherita Hack?
Margherita Hack e il rapporto con i genitori: Roberto Hack, padre contabile fiorentino e la madre Maria Luisa Poggesi, di religione cattolica. L’astrofisica, divulgatrice scientifica e attivista italiana è nata il 12 giugno del 1922 a Firenze da papà fiorentino, precisamente un contabile di origine protestante svizzera. La madre, Maria Luisa Poggesi, era di religione cattolica, e aveva preso la laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. I genitori di Margherita si allontanarono dalla religione per entrare nella Società Teosofica Italiana, di cui Roberto Hack fu segretario per un periodo. Si tratta un’associazione che prende spunto da una disciplina indiana che prevede il rispetto di tutti gli esseri viventi. Un background improntate nella vita della celebre signora delle stelle che cresce con gli ideali di libertà e giustizia; ideali che diventeranno il baluardo della sua vita.
La Hack, infatti, è cresciuta in modo anticonvenzionale, libera di fare e decidere cosa era meglio per lei. Si appassiona alla lettura, non mangia carne e diventa una attivista e sostenitrice dei diritti degli animali, anche se non ha mai aderito alla Società Teosofica.
Margherita Hack e i genitori: libera di essere ciò che voleva
I genitori Roberto Hack e Maria Luisa Poggesi sono stati sicuramente fondamentali nella vita di Margherita Hack, la signora delle stelle. L’astrofisica, infatti, è cresciuta libera dai preconcetti e dagli schemi potendo scegliere sempre ciò che voleva senza paura e timori. Basti pensare che in vita è stata una forte sostenitrice dei diritti civili e del riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali. Un impegno costante che le ha permesso di essere stata premiata il 12 agosto del 2010 a Torre del Lago Puccini come “Personaggio gay dell’anno”.
In quell’occasione dichiarò: “da parte di altri paesi è certamente un segno di civiltà. Noi invece siamo un paese arretrato, che non sa cos’è il rispetto della libertà. Il Vaticano è certamente un deterrente che influenza la classe politica, ma la politica non è libera e non ha il coraggio di reagire. E se non reagisce questo significa che è più bacchettona della Chiesa e non sa cos’è il rispetto della libertà altrui”. Non solo, libera e controcorrente, si schierava a favore dell’eutanasia come diritto definendolo: “un modo per sollevare dalla pena un uomo che soffre”.