Fra le tracce per la seconda prova della maturità 2024 del liceo delle scienze umane è uscita la scuola Montessori, precisamente il tema dell’importanza dell’interazione attiva nell’ambiente educativo. Ovviamente si tratta di una pedagogista che non ha bisogno di presentazioni ma andiamo comunque a scoprire la sua vita.



Maria Montessori nacque in provincia di Ancona, a Chiaravalle, nel 1870, e viene considerata una delle più grandi pedagogista di tutti i tempi. A lei si deve il famoso metodo Montessori che è giunto fino ai giorni nostri e che inizialmente venne applicato solo nel Belpaese per poi diffondersi in tutto il mondo. Al centro del metodo Montessori vi è il bambino in età prescolare, il cercare di fargli effettuare quante scelte più libere possibili attraverso l’aiuto di strumenti didattici ad hoc da utilizzare in autonomia, tenendo conto che all’interno degli stessi vi è insito il controllo dell’errore.



MARIA MONTESSORI CHI È, AUTORE SCELTO SCIENZE UMANE MATURITÀ 2024: I PRIMI PASSI

E l’adulto che ruolo ha nel metodo Montessori? Deve presentare al piccolo l’attività, mentre il bimbo continua a ripetere l’esercizio crescendo e sviluppandosi. Il primo amore di Maria Montessori non fu la pedagogia ma la medicina, disciplina in cui la stessa si laureò a Roma nel lontanissimo 1896, per poi diventare l’anno seguente assistente alla cattedra di psichiatria.

Proprio in quegli anni maturò il profondo interesse nello studiare i bambini, soprattutto quelli problematici e che oggi definiremmo iperattivi. Per la Montessori, questi piccoli non erano affatto malati di conseguenza bisognava semplicemente approcciarli in maniera diversa attraverso la pedagogia. Espose quindi il suo metodo al congresso del 1898 e in seguito il ministro Baccelli la incaricò di istruire con il suo metodo le maestre di Roma a cui partecipavano i bimbi “frenastenici”, corso che in seguito divenne la Scuola Magistrale Ortofrenica, diretta dalla stessa Montessori per due anni.



MARIA MONTESSORI CHI È, AUTORE SCELTO SCIENZE UMANE MATURITÀ 2024: LA FAMA MONDIALE

Per specializzarsi e apprendere sempre di più la pedagogista si recò a Londra e a Parigi, sviluppando il suo metodo basato sulla convinzione che l’educazione di un bimbo dovesse partire dalla conoscenza scientifica, somatica e psichica dello stesso piccolo. Arrivò così ad aprire la prima Casa dei bambini nel 1907 a Roma, seguita poi da altre aperture, attraverso cui sviluppò e perfezionò ulteriormente il suo metodo.

All’interno della “casa” il bimbo trovava il materiale indispensabile per gli esercizi in base a passioni e proporzioni fisiche: il piccolo si muoveva in autonomia scoprendo in maniera spontanea. Iniziò di fatto un giro dell’Italia ma anche degli Stati Uniti e dell’Europa per insegnare il suo metodo educativo, arrivando perfino in Cina e in India, con le sue opere che vennero tradotte in praticamente ogni lingua. Il suo “credo” è stato sempre stato lo stesso, che un bimbo che venisse educato nel rispetto della sua libertà e delle risorse, sarebbe diventato l’educatore dell’adulto, ma anche il rigeneratore dell’umanità. Inoltre l’uomo, così formato, avrebbe garantito la giustizia e la pace nel mondo.