Il prossimo novembre saranno due anni esatti da quando ci ha lasciato, ma il ricordo di Maria Perego, l’autrice televisiva originaria di Venezia e nota per essere l’ideatrice di Topo Gigio, è ancora vivo. Non solo in quelli che erano i bambini di un tempo e che ora sono oramai diventati genitori e nonni, ma pure di coloro che negli Anni Novanta erano ancora piccoli e passavano i pomeriggi guardando lo “Zecchino d’Oro”. Anche per questo motivo, questa sera su Rai 1, la puntata ferragostana di “Techetechetè” celebrerà la figura della Perego e del personaggio antropomorfo immaginario inventato nel lontano 1959 anche grazie ai disegni del collega e regista Guido Stagnaro.
Ma chi è stata Maria Perego? Nata nel 1923 a Venezia e scomparsa nel 2019, ha legato indissolubilmente il suo nome a quello di Topo Gigio, al cui ritorno stava lavorando su Rai YoYo quando scomparve all’età di 95 anni. “Un’ambasciatrice della creatività italiana, topo Gigio sembrava prendere vita dalle sue mani e con lei ha viaggiato nei Paesi di tutto il mondo”: così l’aveva ricordata, all’indomani della scomparsa, Alessandro Rossi, amministratore della Topo Gigio srl. Infatti quel topo così simpatico ma anche tanto originale fu amato subito dal pubblico, tanto da divenire nel 1961 il primo pupazzo animato ad apparire nella trasmissione “Carosello” (allora era uno dei testimonial dei biscotti Pavesini). Da lì fu un crescendo, con apparizioni sempre più frequenti tra film, pubblicazioni (Il Corriere dei Piccoli) e con tanto di ‘incontri’ importanti nel corso della sua carriera, a partire da Michael Jackson a Louis Armstrong, senza dimenticare pure John Wayne. Insomma una notorietà internazionale, mentre meno conosciuta era la mamma di Topo Gigio, Maria Perego, sovente rimasta dietro le quinte.
MARIA PEREGO, ‘MAMMA’ DI TOPO GIGIO: “PERSONAGGIO SPROVVEDUTO MA PIENO DI OTTIMISMO E…”
Della sua creatura prediletta, Maria Perego amava dire (come durante l’ultima apparizione in tv, nella trasmissione “Le ragazze”): “Topo Gigio è un personaggio sprovveduto, però con il suo ottimismo cerca di giustificarsi, di inventare, di introdursi e sfociare nella fantasia e assurdo”, sottolineandone l’aspetto ambiguamente piacevole, tra realtà e fantasia. Autrice televisiva apprezzata, la Perego è stata però anche una vera e propria arista dell’animazione e la svolta, per la sua carriera ma anche per… milioni bambini, fu la sua voglia di non dedicarsi solamente a burattini e pupazzi di cartapesta, ma di portare nel mondo reale un personaggio antropomorfo in carne e ossa. La storia di come è nato il Topo oramai è nota: tutto nacque da una intuizione relativa a “un alberello di Natale, piccolo e strano, ritagliato in un pezzo di spugna verde” che attirò l’attenzione di una ragazza bionda che decise di avvolgerlo in un fazzoletto e di portarselo a casa.
Ma se questo è uno dei tanti aneddoti, quale fu invece lo spunto concettuale che permise a Maria Perego di portare Topo Gigio in televisione? Sorta di propaggine della sua stessa autrice e della sua visione del mondo, il pupazzo antropomorfo era il frutto non solo della sua sconfinata fantasia ma anche della sua voglia di rendere più vario e meno… maschile il mondo della televisione italiana arricchendolo con l’arte, specialmente se nasceva verso la fine degli Anni Cinquanta dalle mani di una donna. Da lì sarà un successo: tutti vollero Topo Gigio nei loro show o per gli annunci pubblicitari, prima che il pupazzo diventasse una star tout court, cantando a mo’ di one-man, pardon, one-mouse-show e duettando finanche con i nomi più importanti della musica italiana ma anche mondiale.