Maria Pia Tropepi è la seconda moglie e vedova di Amedeo Matacena, ora indagata per omicidio. Nata a Lamezia Terme, ha il titolo di contessa acquisito da parte di padre ed è famosa per aver fatto fortuna a Dubai diventando imprenditrice nel campo del benessere e della chirurgia estetica, dopo una breve carriera da modella. Proprio nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Matacena e della madre Raffaella De Carolis, con il sospetto che non siano state provocate effettivamente da malori ma indotte volontariamente forse con avvelenamento, sono emersi dettagli ed indiscrezioni, che hanno sollevato numerosi interrogativi.



Non solo sul passato della donna e sulle sue attività, ma anche sui titoli con i quali ha regolarmente svolto la professione di medico chirurgo per anni, diventando titolare di una catena di cliniche. Nonostante alcune ricerche approfondite fatte dal Corriere della Sera infatti, sembrerebbe che Maria Pia Tropepi non abbia conseguito una laurea in medicina in Italia e non risulti neanche iscritta all’ordine dei medici. Inoltre, sono spuntati alcuni dubbi anche in merito al titolo nobiliare, visto che anche su questo non è stato trovato alcun riscontro.



Maria Pia Tropepi, vedova di Matacena indagata per omicidio, emergono i misteri sul passato dell’imprenditrice

Proseguono le indagini sul conto di Maria Pia Tropepi nell’ambito della morte di Amedeo Matacena e di sua madre. Decessi che erano stati inizialmente archiviati rispettivamente come infarto e malore, ma che sono risultati sospetti, soprattutto dopo che sono emerse le guerre familiari che c’erano state prima della morte, tra cui una denuncia per furto che l’imprenditrice aveva sporto contro il fratello e la madre di Matacena. I misteri iniziano a comparire già nella relazione con l’ex parlamentare, dalla quale, secondo le dichiarazioni della stampa, sarebbero nati due figli, dei quali però non c’è traccia, anzi è spuntato un certificato medico, come riporta il Corriere della Sera, nel quale viene specificato che Maria Pia Tropepi sarebbe affetta da una patologia che l’aveva resa sterile.



Altro dubbio che dovrà essere chiarito è quello sulla carriera da medico della donna, una professione forse portata avanti abusivamente ma che a quanto pare le aveva fatto guadagnare molti soldi, tanto da sostenere economicamente anche il compagno latitante. Infine, l’ultimo particolare che non è passato inosservato alla luce della notizia sulla riesumazione delle salme per una autopsia, è il fatto che Tropepi abbia combattuto a lungo per chiedere di far cremare il marito e farlo tumulare a Dubai contro il volere degli altri familiari che poi hanno ottenuto il rimpatrio.