Il dibattito sul coprifuoco è tra i più accesi degli ultimi giorni. Non si placano le polemiche all’interno del governo e anche gli scienziati hanno pareri contrastanti. Chi stronca la chiusura alle 22 è Maria Rita Gismondo: «Il coprifuoco alle 22 è un finto mini lockdown del quale non abbiamo assolutamente bisogno. Peraltro, non c’è nessun dato scientifico che dimostri che un’ora in più di possibilità di movimento peggiori la situazione pandemica. Credo che di questo bisognerebbe tener conto anche quando le scelte sono politiche», le sue parole ai microfoni di Adnkronos.



Maria Rita Gismondo ha poi aggiunto: «Per quanto riguarda il coprifuoco, confermo quello che ho detto fin dall’inizio: tornare a casa alle 22 è incoerente con l’apertura di esercizi come i ristoranti, e di cinema e teatri».

BASSETTI COME GISMONDO SUL COPRIFUOCO

Maria Rita Gismondo non è l’unica esperta ad avanzare dei dubbi sul coprifuoco alle 22. «Il meccanismo deve essere fatto a step, a seconda di come vanno cose progressivamente si potranno allentare delle misure. Credo che sulla decisione delle 22 o delle 23, sia stata un po’ una contrapposizione: poteva essere un’idea di buon senso quella di stabilire le 23. Ci voleva un po’ più di buon senso, ma si può aggiustare tutto e da maggio piano piano allentare, arrivando a un’estate con libertà diversa», ha spiegato Matteo Bassetti ai microfoni di Tagadà: «Analizzando la letteratura, non c’è un singolo lavoro scientifico che dica che il coprifuoco sia in grado di ridurre o limitare i contagi. Paradossalmente, la chiusura alle 22 potrebbe portare a un aumento dei contagi: in quella fascia oraria che si concentra tra le 19 e le 22, se levi un’ora diventa un momento in cui potenzialmente l’effetto del coprifuoco potrebbe portare una concentrazione di persone».



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