Maria Rita Gismondo rischia una denuncia per aver definito il Covid-19 poco più di un’influenza. La direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano, recentemente ha ipotizzato che il virus che circola in Lombardia possa aver subito delle mutazioni rispetto a quello “originale” cinese. Una ipotesi che non trova concorde l’Istituto superiore di sanità (Iss), che ieri attraverso il suo presidente, Silvio Brusaferro, ha smentito l’ipotesi. Ma non è solo per questo che la virologa Gismondo rischia guai legali. Stando a quanto riportato dall’agenzia AdnKronos Salute, l’associazione “Patto trasversale per la scienza” (Pts) ha inviato alla dottoressa una diffida legale a causa delle «gravi affermazioni ed esternazioni pubbliche sul Coronavirus, volte a minimizzare la gravità della situazione e non basate su evidenze scientifiche». Quindi il Pts chiede a Maria Rita Gismondo «rettificare alcune sue affermazioni che possono indurre la popolazione a violare i precetti governativi, con nefaste ricadute in termini di salute pubblica, soprattutto perché provenienti da un medico con responsabilità istituzionali nella regione più colpita d’Italia».
SCIENZIATI DIFFIDANO LA VIROLOGA MARIA RITA GISMONDO
Non si tratta di un invito: quella del Patto trasversale per la scienza (Pts) è una vera e propria diffida legale, formulata con termini perentori. Gli scienziati ritengono infatti che la dottoressa Maria Rita Gismondo possa aver indotto ad una minimizzazione del problema Coronavirus, quindi le chiedono di rettificare subito le sue argomentazioni. Quali sono le dichiarazioni incriminate? «È una follia questa emergenza, si è scambiata un’infezione appena più seria di un’influenza per una pandemia letale», dichiarò il 23 febbraio. Il primo marzo invece disse: «Non voglio sminuire il coronavirus ma la sua problematica rimane appena superiore all’influenza stagionale». Il 13 marzo ha dichiarato: «Tra poco il 60-70% della popolazione è positivo ma non dobbiamo preoccuparci». Ieri invece ha dichiarato: «L’epidemia potrebbe esser mutata, sta succedendo qualcosa di strano». La diretta interessata però replica: «Ho la coscienza a posto e chi mi attacca è pietoso. Non torno indietro sulle mie dichiarazioni. Invece di perdere tempo in queste cose, perché non si uniscono al mio appello a lavorare tutti insieme? Diamo spazio alla scienza».
LA REPLICA DI MARIA RITA GISMONDO
Il presidente del Pts, l’epidemiologo Pier Luigi Lopalco, ha spiegato le ragioni di questa iniziativa. «Ipotesi personali e ricostruzioni fantasiose non devono inquinare e confondere il dibattito pubblico». Inoltre, ha spiegato che ha deciso di procedere con la diffida «anche su sollecitazione dell’ambiente medico-scientifico italiano». Ma la virologa Maria Rita Gismondo replica tirando in ballo altri colleghi, come Ilaria Capua e Fabrizio Pregliasco, allargando così il fronte dello scontro. «La Capua, ad esempio, ha detto che questo virus “diventerà come un raffreddore”. Inoltre, non sono mai stata in un tavolo governativo e non posso aver influenzato nessuna decisione». Infine, la dottoressa si è difesa spiegando: «Ho espresso un mio parere e ho sempre detto quello che si sa sul coronavirus, ovvero che è un virus sconosciuto e potrebbe rivelarsi positivo o negativo a seconda del cammino che farà».