Maria Rita Parsi, scrittrice, psicologa e psicoterapeuta romana, è una delle ospiti della puntata di oggi di Italiasì!, il talk show del sabato pomeriggio di Rai1 condotto come al solito da Marco Liorni. La Parsi è invitata a spiegare al pubblico a casa la sindrome da ventre materno, oltre ad accennare – presumibilmente, visto il clima attuale – alle ‘misure psicologiche’ da adottare in questo periodo di lockdown. D’altronde, l’ha già fatto due settimane fa in un altro intervento video, pubblicato in tal caso dalla redazione di Telecity News 24, in cui si è soffermata in particolar modo sul rapporto genitori-figli durante la quarantena. “Anzitutto, vorrei rivolgere ai genitori un invito: cercate di capire che i bambini ci guardano. L’esempio è importante”. Poi usa un’altra definizione: “I bambini sono dei contenitori. Registrano quello che facciamo; e più son piccoli, più questo avviene”. Tante volte, specifica la psicologa, il loro disagio non è manifesto (anche se comunque lo provano); più spesso, invece, i bambini si danno ai cosiddetti ‘capricci’ e gli adolescenti si ‘ribellano’. Stare chiusi in casa, se non c’è un clima di equilibrio e di rispetto, può essere frustrante. Soprattutto se i genitori non favoriscono momenti di gioco e di contatto reale.



Le proposte di Maria Rita Parsi per trascorrere del tempo di qualità con i propri figli

Maria Rita Parsi cita liberamente Einstein: i bambini hanno il dono sacro dell’intuizione, perché la mente razionale è il suo servo, ma la mente intuitiva è il ‘dono sacro’. A suo dire, le esperienze sensoriali possono aiutare molto più che il virtuale. È di fondamentale importanza recuperare un rapporto con la realtà attraverso l’attività manuale. Queste le sue proposte: disegnare, cucinare, giocare con il pongo, affondare le mani nella terra. Ancora a proposito della socialità dei più giovani, la sua fondazione ‘Movimento Bambino’ sta realizzando in collaborazione con altri enti uno studio sui movimenti sociali in reazione all’isolamento. “Per noi è un onore grandissimo dare un contributo di esperienze e di dati a questa ricerca condotta dal Cnr sui mutamenti del microcosmo familiare e del macrocosmo sociale”, dice la dottoressa al riguardo. “Una società abituata a un’economia in cui le merci sono protagoniste, dovrà fare i conti con delle dinamiche che non si aspettava, nel dopo-epidemia. Dovrà fare i conti con un’economia dell’anima”.



Maria Rita Parsi mette in guardia: “Non fate come i topi”

Secondo Maria Rita Parsi, il rischio maggiore lo corrono quei bambini sottoposti a una continua violenza morale da parte dei loro genitori, da cui è difficile evadere, specie di questi tempi. “Alcuni fanno come i topi, che si azzuffano tra loro per sopportare lo stress”, ma “i bambini che assistono a violenze psicologiche e a maltrattamenti fisici, nei confronti delle donne in particolare, vengono segnati al negativo”. Questa, in sintesi, può essere un’occasione per stare più a contatto con i propri figli e imparare a educarli sul serio.

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