LA VERSIONE DI MARIA ROSARIA BOCCIA (NUOVAMENTE) SUL CASO SANGIULIANO
Ventiquattro ore dopo l’intervista-show del Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano arriva la prima (in video, seconda tenendo conto dei social) replica di Maria Rosaria Boccia al “caso politico” del momento. L’imprenditrice campana con cui il Ministro ha avuto una breve relazione esordisce nella sua intervista a “La Stampa” spiegando che molte delle cose dette ieri sera al Tg1 da Sangiuliano sono inesatte.
Se già durante la giornata la donna aveva cominciato a pubblicare alcune delle chat che si erano scambiati i due amanti nelle scorse settimane, con questa intervista la posizione data da Boccia tende ad allontanarsi non poco dalla versione data dal Ministro che in diretta nazionale ha chiesto scusa al Governo e a sua moglie Federica Corsini. In prima battuta, la donna vicina al ruolo di Consulente per il Ministero per i Grandi Eventi del G7 dice di esserlo stata, seppur per un breve periodo.
«Ero sempre con il ministro, non in trasferte brevi ma sempre in trasferte lunghe», spiega nell’intervista a “La Stampa” Maria Rosaria Boccia dicendo di avere le prove, «Ho sempre saputo che pagava il ministero come possono sottolineare ed evidenziare le mail che ho ricevuto dal capo segreteria». In secondo luogo, l’imprenditrice “misteriosa” spiega di aver conosciuto Sangiuliano solo il 5 agosto scorso e non conferma alcuna relazione affettiva con il Ministro, all’opposto di quanto sostiene invece lui: «Questo dovrebbe chiederlo a lui». Boccia si limita a sottolineare di non sentirsi “tradita” per il caso esploso in questo modo, anche se ammette che avrebbe gradito una forma più rispettosa di trattamento, sebbene non definisca Sangiuliano una «persona a me cara».
LE OPPOSIZIONI CONTRO MELONI SUL CASO SANGIULIANO-BOCCIA: COSA PUÒ SUCCEDERE
In merito ai temi politici più sensibili, ovvero la presunta conoscenza di Maria Rosaria Boccia di documenti riservati legati al G7 della Cultura in programma a Napoli tra qualche settimana, la donna smentisce quanto ricostruito dal Ministro Sangiuliano: «La mail inviata dal direttore del parco archeologico di Pompei l’ha pubblicata Dagospia e non io». Non solo, in quel scambi di messaggi ufficiali vi erano anche i possibili percorsi dei Ministri che avrebbero intrapreso durante il G7, con le info relative all’organizzazione generale.
Insomma, secondo Boccia lei sarebbe in possesso di documenti e informazioni «riservate» sul G7 anche se dal Governo e dallo stesso Sangiuliano è stato dimostrato negli scorsi giorni non esserci di fatto nulla di tutto ciò. Il “caso politico” però si ingrosserebbe se quanto detto a “La Stampa” dalla Boccia sia effettivo e documentato: la donna infatti nell’intervista ritiene di non essere lei a ricattare il Ministro, bensì «Ci sono alcune persone che ricattano il ministro per delle agevolazioni che hanno avuto». Dal Pd al M5s, passando per AVS, Azione e Italia Viva, tutte le opposizioni muovono guerra al Governo sul caso Sangiuliano chiedendo alla Premier Meloni di venire a riferire in Parlamento: per la maggioranza il caso è chiuso con le spiegazioni date da Sangiuliano, e con la “stoccata” lanciata ieri dalla Premier dopo l’incontro a tu per tu con il Ministro della Cultura, «Non possiamo permetterci di prestare il fianco».