Ad oltre un anno di distanza dalla morte di Maria Rosca, precipitata dal balcone della sua abitazione a Riva del Garda, è arrivata una svolta nelle indagini, con le prime accuse mosse nei confronti del suo ex compagno. Attorno alla morte della donna, apparsa in un primo momento misterioso, si è a lungo discusso in questo anno, supponendo che potesse trattarsi di un gesto estremo, del quale comunque gli inquirenti non riuscivano a convincersi.



Maria Rosca, che aveva 46 anni, è morta il 30 gennaio 2022 cadendo, appunto, dal balcone dell’appartamento che condivideva con il suo compagno, un uomo di 47 anni di origini rumene del quale non è stata resa nota l’identità. L’uomo in un primo momento aveva raccontato una versione dei fatti che non aveva convinto fino in fondo gli inquirenti, spingendoli ad indagare più a fondo. Avrebbero, dunque, acquisito progressivamente tutte le registrazioni della telecamere di sorveglianza, tanto pubbliche quanto private, dell’area. Ed infine, il cerchio si sarebbe stretto proprio attorno al compagno di Maria Rosca che ora è indagato dalla Procura di Trento per omicidio volontario, in quanto possibile autore materiale dell’omicidio.



Maria Rosca e il litigio fatale con il compagno

Insomma, dopo un anno e tre mesi dall’apertura delle indagini, il caso di Maria Rosca, inizialmente bollato come un gesto estremo, avrebbe finalmente una spiegazione, quanto meno plausibile. La donna, infatti, secondo gli inquirenti sarebbe stata vittima di una distrazione, di un errore o di una volontà suicidaria, ma della ferma decisione del suo compagno di spingerla giù dal balcone in seguito ad un violento litigio con un epilogo drammatico.

Ad incastrare il compagno di Maria Rosca sarebbero state proprio quelle registrazioni di sicurezza acquisite dagli inquirenti durante le indagini. Una telecamera privata, provvista anche di microfono, avrebbe fornito uno spunto con il flebile rumore di due voci che litigavano in sottofondo. La registrazione, ripulita dagli esperti del laboratorio indagini elettroniche della Polizia Scientifica di Romasegni di colluttazione sospetti sul suo corpo e su quello della vittima.