Il 1° gennaio di ogni anno la Chiesa Cattolica e le altre confessioni celebrano la Solennità di Maria Santissima Madre di Dio. Si tratta di una ricorrenza liturgica che trae origine dal titolo mariano conosciuto con il nome Theotókos (che significa letteralmente, in greco antico, Genitrice di Dio) e che è stato attribuito a Maria di Nazareth il 22 giugno dell’anno 431, nel corso del Concilio Efeso.
Maria Santissima Madre di Dio: era una festa mobile che nel tempo fu cambiata
Nel ripercorrere la storia di questa celebrazione, sappiamo che il giorno del 23 ottobre dell’anno 1913, Papa Pio X, con un documento ufficiale denominato motu proprio, decise di cambiare la tradizione di questo titolo della Madonna, evitando che la festa dedicata a Maria Santissima Madre di Dio fosse strettamente domenicale e che coincidesse invece con la data del 1 gennaio.
Prima di questo documento, era consuetudine celebrare la ricorrenza di Maria Santissima Madre di Dio la seconda domenica del mese di ottobre. In verità, nell’anno 1931, Papa Pio XI, nel corso di un’occasione speciale come i 1500 anni dal famoso Concilio di Efeso, decise di inserire in maniera definitiva questa celebrazione all’interno del calendario Romano. Tuttavia la collocazione temporale fu quella dell’11 ottobre, per restare in linea con la tradizione dell’epoca che voleva per l’appunto la seconda domenica del mese di ottobre.
Nel 1969 però ci fu una riforma liturgica del rito romano che riportò in prima istanza proprio la celebrazione della Maria Santissima Madre di Dio, con trasferimento in data 1° gennaio, in quanto trovava riscontri nella tradizione: vi sono infatti documenti che raccontano come nel VII secolo d.C. c’era la consuetudine di celebrare proprio il primo giorno dell’anno una festa in onore di Maria. All’epoca, la ricorrenza era conosciuta con il nome di Natale Sanctae Mariae. Poi con il passare del tempo tale celebrazione venne messa da parte, anche per l’inserimento di nuove festività mariane.
In una famosa esortazione Apostolica datata 2 febbraio 1974, Paolo VI ebbe modo di parlare, nella collocazione nel calendario Romano, della commemorazione della Maria Santissima Madre di Dio e del suo significato.
Il pontefice spiegò l’importanza di inserire il 1° gennaio tale celebrazione, rimarcando il grandissimo ruolo che ha avuto Maria nel Mistero della Salvezza e come, attraverso di lei, il popolo e il mondo tutto abbiano potuto ricevere quello che lui definì l’Autore della vita, ossia Gesù.
Le differenze con i riti Ambrosiano, Bizantino e Copto di Maria Santissima Madre di Dio
Ci sono delle differenze con altri riti liturgici, in particolare con quello Ambrosiano che viene adottato nella maggior parte delle Arcidiocesi che fanno capo alla città di Milano. La consuetudine è di dedicare alla Divina Maternità di Maria la sesta domenica dell’Avvento, mentre il 1° gennaio viene ricordato un altro fatto molto importante: la circoncisione di Gesù, narrata dal Vangelo secondo Luca. Secondo la tradizione, la circoncisione è avvenuta esattamente dopo 8 giorni dalla sua nascita, in base a quello che era il modus operandi della legge ebraica. I riti siriaco e bizantino celebrano Maria Santissima Madre di Dio con un titolo leggermente diverso, ovvero Sinassi della Santissima Theotókos, il 26 dicembre, mentre nel rito copto il tutto viene rimandato al 16 gennaio.