Si chiude con la condanna definitiva a 22 di carcere il processo a carico di Andrea Lanfoldi, ex fidanzato di Maria Sestina Arcuri riconosciuto dalla Cassazione quale responsabile dell’omicidio della ragazza avvenuto a Ronciglione (Viterbo) nel 2019. I giudici della Suprema Corte hanno rigettato il ricorso proposto dalla difesa e Landolfi è finito in cella. Il giovane era rimasto a piede libero in attesa della conclusione della vicenda giudiziaria dopo l’assoluzione in primo grado e il ribaltamento del verdetto in appello: i giudici di secondo grado avevano ritenuto impossibile lo scenario di una caduta accidentale della vittima dalle scale, sostenendo si trattasse di un delitto.



Stando a quanto cristallizzato al termine dell’iter processuale, Andrea Landolfi avrebbe gettato la fidanzata dalle scale volontariamente, facendola precipitare dall’alto e causandone così la morte, e avrebbe agito con un chiaro “intento letale”. Alla condotta ascritta all’imputato, oggi condannato in via definitiva, si è sommata la contestazione dell’omissione di soccorso: per ore, Landolfi non avrebbe fatto nulla per provare a salvare la vita di Maria Sestina Arcuri. Gli Ermellini hanno confermato l’esito del secondo grado: non un incidente, ma un femminicidio.



Andrea Landolfi va in carcere: condannato a 22 anni per l’omicidio di Maria Sestina Arcuri

Per Andrea Landolfi si aprono le porte del carcere: il 30enne è stato condannato in via definitiva per l’omicidio della fidanzata 26enne Maria Sestina Arcuri, precipitata dalle scale la notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019 a Ronciglione, in provincia di Viterbo. Teatro del delitto, l’abitazione della nonna del giovane. Maria Sestina Arcuri sarebbe morta due giorni dopo in ospedale, secondo l’accusa proprio perché uccisa da Landolfi: sarebbe stato lui a spingerla volontariamente nel corso di un litigio. Il primo grado si era chiuso con l’assoluzione, ritenuta valida la ricostruzione di un incidente domestico. La Corte d’Appello di Roma avrebbe poi ribaltato la sentenza stabilendo una condanna a 22 anni di reclusione, confermata poche ore fa dalla Cassazione.



Il processo di fronte ai Supremi giudici era nato dall‘impugnazione della sentenza d’appello avanzata dalla difesa di Andrea Landolfi, rappresentata dagli avvocati Serena Gasperini e Daniele Fabrizi. “Finalmente si mette la parola fine. Sono più di 4 anni che la famiglia sta aspettando questo responso e finalmente ci siamo. Nello stesso tempo c’è grande tristezza per quanto accaduto: non è stato un incidente, Maria Sestina è stata uccisa da Landolfi“, ha dichiarato all’Agi Vincenzo Luccisano, legale dei familiari della vittima.