Andrea Landolfi in carcere con l’accusa di omicidio volontario nei confronti di Maria Sestina Arcuri, la parrucchiera 26enne originaria della provincia di Cosenza, precipitata per le scale della casa della nonna del pugile dilettante, a Ronciglione, la notte tra il 3 e il 4 febbraio scorso. Nonostante l’arresto ordinato dalla Cassazione e le pesanti accuse provenienti anche dalla famiglia della vittima, Landolfi continua a proclamarsi innocente. Lo ha fatto anche in un’intervista telefonica concessa a “Quarto Grado”, la trasmissione di Rete 4 condotta da Gianluigi Nuzzi, poco prima dell’arresto:”Non so che dirle guardi, io in questo momento mi avvalgo della facoltà di non rispondere perché il mio lutto lo sto elaborando e non credevo di andare incontro ad un esito così. Io nel processo combatterò col coltello in mezzo ai denti perché la verità deve uscire fuori”.



MARIA SESTINA ARCURI, LE PAROLE DEL FIDANZATO

Non arretra di un millimetro Andrea Landolfi nel professare la sua innocenza rispetto alla morte di Maria Sestina Arcuri:”Per il Gip era un incidente domestico, io sono concordante con il Gip perché ha fatto la ricostruzione in base a tutte le prove. Io non ho paura di nulla: male non fare, paura non avere”. Il pugile non si scompone dinanzi alle accuse provenienti dai familiari di Sestina:”E’ giusto che mi abbiano puntato il dito contro ma la verità verrà fuori nella fase processuale. Io non ho gettato Sestina dalle scale: qua siamo tutti in lutto, io e la mia famiglia”. Questa la sua ricostruzione di ciò che accadde quella maledetta sera:”Testimone mia nonna, la spinta che ho ricevuto è stata da Sestina. Poi rendendomi conto che stavo per cadere mi sono aggrappato al suo braccio per spirito di sopravvivenza, perché lei si è avvicinata a me perché voleva recuperarmi dopo la spinta e là siamo caduti insieme. Litigio forte al pub per gelosia? Assolutamente no, io mi sono avvicinato ad una ragazza le ho chiesto un tagliere o un bicchiere di vino e si è ingelosita Sestina, ma una lite furibonda non c’è mai stata”. Clicca qui per il video dell’intervista da “Quarto Grado”.



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