Ci sono importanti novità sul caso di Maria Sestina Arcuri, morta in ospedale dopo una caduta da una scala. Il fidanzato Andrea Landolfi non è solo accusato di omicidio aggravato e omissione di soccorso, è anche accusato di lesioni gravissime, ma non nei confronti della fidanzata, bensì della nonna. Lo ha riportato “Chi l’ha visto?”. Secondo la Procura di Viterbo, il giovane, subito dopo quella caduta dalla scala, avrebbe colpito l’anziana incrinandole tre costole. Ecco perché la nonna quella notte sarebbe uscita da sola di casa, sconvolta, recandosi al pronto soccorso di Ronciglione. Al presidio medico le è stato consigliato di rivolgersi ad un ospedale, non potendo fare molto per lei. Per questo avrebbe contattato una figlia, ed è il genero che l’ha recuperata mentre vagava per le vie del centro di Ronciglione. La mattina è stata poi portata il mattino dopo all’ospedale Filippo Neri. Il genero della nonna però difende Andrea Landolfi: «Mi ha detto che si sentiva male perché giorni prima era caduta mentre tornava da fare la spesa e aveva sbattuto il fianco ad una ringhiera. Poi quella sera della caduta di Sestina, lei è corsa per tirarla su e Andrea nel spostarla le ha toccato la parte che le faceva male. Lei si è agitata ed è andata al pronto soccorso». Per il genero della nonna c’è una sorta di accanimento nei confronti di Landolfi. Eppure agli atti c’è un’altra testimonianza, quella del figlio minore di Andrea Landolfi, il quale ha raccontato di aver visto il padre spingere la fidanzata. Ma secondo la famiglia si tratta di accanimento del pm: «Non c’era l’avvocato di parte, neppure l’assistente sociale o la psicologa di parte. Tutta la dichiarazione è stata imboccata dalla madre. Se non lo hanno arrestato dopo quella dichiarazione vuol dire che non ha fatto niente. C’è un pm che vuole mandarlo in galera. Questo è un caso importante e vuole chiuderlo». Ma ci sono altri aspetti da chiarire: proprio quella notte ci sarebbero stati oltre 100 contatti telefonici tra lui e la famiglia. Che cosa avevano da dirsi? Intanto il Riesame dovrà decidere se deve andare in carcere. (agg. di Silvana Palazzo)
ANDREA LANDOLFI IN CARCERE: DECIDE RIESAME
Il caso di Maria Sestina Arcuri, giovane 26enne morta in circostanze misteriose nella notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019 a Ronciglione torna al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto. La ragazza, parrucchiera di professione, da pochi mesi frequentava Andrea Landolfi, il fidanzato il quale era presente al momento della sua caduta dalle scale, avvenuta in casa della nonna del 30enne, il solo indagato per l’omicidio. Secondo gli inquirenti, il ragazzo sarebbe colpevole della caduta non accidentale bensì scaturita al culmine dell’ennesima lite e per questo, lo scorso 15 marzo, la procura di Viterbo aveva chiesto l’arresto a suo carico. Di parere contrario, invece, il gip che lo scorso 15 aprile ha respinto la richiesta nonostante la convinzione della procura che ha replicato facendo appello al tribunale del Riesame di Roma contro la decisione presa dal giudice. L’udienza per stabilire se Landolfi dovrà o meno andare in carcere è fissata a breve, precisamente al prossimo 27 maggio presso il tribunale delle libertà. Nell’ampio fascicolo presentato dalla procura, come spiega Viterbonews24, compaiono tutti i risultati degli accertamenti peritali del medico legale così come le intercettazioni telefoniche ed ambientali che andrebbero a rappresentare per il pm un quadro accusatorio molto solido e sufficiente e portare il 30enne al carcere.
MARIA SESTINA ARCURI: ANCORA GIALLO SULLA MORTE
Il fulcro delle indagini sulla morte di Maria Sestina Arcuri ruota tutta attorno ad un solo quesito: si è trattato davvero di un incidente o, come sostiene l’accusa, il fidanzato trentenne avrebbe ucciso la ragazza spingendola giù per le scale? La sera prima della caduta, tra i due si era consumata una lite in un pub di Ronciglione per motivi di gelosia. Pare inoltre che il ragazzo avesse chiesto a Sestina di lasciare il lavoro di parrucchiera che tanto amava, per poter prendere il sussidio di disoccupazione, come aveva già fatto lui. Landolfi, intanto, continua a proclamarsi innocente ma la famiglia della vittima stenta a credere alle sue dichiarazioni. Dubbi alimentati anche dagli esiti dell’autopsia. Come spiega Leggilo.org, infatti, pare che la 26enne sarebbe stata lanciata oltre una ringhiera in muratura. Secondo gli inquirenti potrebbe aver compiuto un volo nel vuoto per tre metri alla luce dell’assegna di segni del corpo sulle scale. “Stanno parlando di lui in una maniera incredibile, lo stanno descrivendo come un mostro. È successo un incidente”, ha tuttavia dichiarato la madre del 30enne indagato. L’autopsia resta tuttavia ancora secretata e il magistrato si è preso del tempo per decidere. I dubbi attorno alla vicenda sono ancora numerosi e la verità sulla morte di Maria Sestina appare purtroppo ancora lontana.