La nonna di Andrea Landolfi, il giovane condannato a 22 anni di carcere in via definitiva per l’omicidio della fidanzata Maria Sestina Arcuri, rischia il processo per false dichiarazioni al pm, omissione di soccorso e abbandono di minore. La notte dei fatti, tra il 3 e il 4 febbraio 2019, l’anziana si trovava nell’abitazione di Ronciglione (Viterbo) con la coppia e il figlio piccolo di Landolfi, e sarebbe stata testimone oculare di quello che, secondo i giudici, fu un femminicidio: la vittima gettata volontariamente dalle scale e lasciata per ore in agonia.
In tutti questi anni la nonna di Andrea Landolfi ha continuato a dichiararlo innocente e si dice pronta ad affrontare un processo e persino un eventuale arresto perché certa di avere detto “la verità” su quella tragica sera. La donna ha raccontato agli inquirenti che Maria Sestina Arcuri sarebbe caduta dalle scale insieme al nipote nel contesto di un incidente domestico, ma secondo gli inquirenti avrebbe tentato di inquinare le indagini e scagionare il ragazzo fornendo una versione volta a nascondere l’entità dell’accaduto e le responsabilità di Landolfi nella morte della giovane. La Procura, riporta La vita in diretta, ha chiesto il rinvio a giudizio per la nonna del detenuto.
Omicidio Maria Sestina Arcuri, perché la nonna di Andrea Landolfi rischia il processo
La nonna di Andrea Landolfi rischia di andare a processo dopo che la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. La donna è accusata di false dichiarazioni al pm, omissione di soccorso e abbandono di minore e si dice pronta a comparire davanti ai giudici perché convinta dell’innocenza del nipote, riconosciuto quale responsabile della morte della fidanzata Maria Sestina Arcuri avvenuta nel 2019 a Ronciglione. L’anziana, secondo i pm, non avrebbe fatto nulla per aiutare la giovane dopo la caduta dalle scale rivelatasi fatale. È una pesantissima ombra che emerge, come ricostruisce La vita in diretta, in un passaggio della sentenza a carico del nipote Andrea Landolfi: “Nonostante l’importante trauma provocato dal nipote alla fidanzata, che nell’immediato rigettava e perdeva sangue dall’orecchio, è uscita dalla propria abitazione evitando di prestare assistenza e di chiamare i soccorsi sanitari“.
L’essere uscita di casa, inoltre, sarebbe costato alla nonna di Andrea Landolfi l’accusa di abbandono di minore in quanto, quella notte, in casa era presente il figlio di suo nipote, un bimbo di 5 anni all’epoca dei fatti. La falsa testimonianza le verrebbe contestata perchè, secondo gli inquirenti, avrebbe mentito fin da subito per alleggerire la posizione del nipote. “È stato un incidente“, ha raccontato l’anziana, per l’accusa portatrice di una “falsa ricostruzione” per proteggerlo.