La morte di Maria Sestina Arcuri, 26 anni, è al centro della prima puntata della nuova stagione di Amore Criminale che vede tornare al timone Veronica Pivetti. L’appuntamento è per il 5 novembre in prima serata, dalle 21:20, su Rai 3. Il programma affronta la vicenda della giovane uccisa dal compagno Andrea Landolfi a casa della nonna di lui a Ronciglione (Viterbo), gettata dalle scale dell’abitazione la notte tra il 3 e il 4 febbraio 2019.



Per i giudici che hanno confermato la condanna del giovane a 22 anni di reclusione, con sentenza definitiva di Cassazione emessa nel 2023, Maria Sestina Arcuri fu spinta volontariamente dal compagno e non si trattò di un incidente come lui, invece, volle far credere. Il delitto sarebbe avvenuto al culmine di una spirale di condotte violente che avrebbero finito per stritolare l’esistenza della vittima.



Maria Sestina Arcuri uccisa da Andrea Landolfi nel 2019, giudici: “Non fu una caduta accidentale”

Finito a processo per omicidio volontario, lo scorso anno Andrea Landolfi, ex pugile, è stato condannato definitivamente a 22 anni di carcere per aver causato la morte della fidanzata Maria Sestina Arcuri, gettata dalle scale nel febbraio 2019 e soccorsa solo all’alba nonostante i gravissimi traumi riportati.

Per i giudici che ne hanno riconosciuto la responsabilità, sigillandola nel terzo grado di giudizio, è impossibile che la ragazza sia morta per una caduta accidentale. In primo grado, Landolfi era stato assolto dal Tribunale di Viterbo e in appello la sentenza era stata ribaltata con la condanna poi confermata in Cassazione. Per ore, Maria Sestina Arcuri sarebbe rimasta all’interno di quelle mura nonostante i gravissimi traumi riportati perché lui avrebbe chiamato i soccorsi soltanto alle prime luci del mattino. Una condotta che ha contribuito a convincere gli inquirenti della sua colpevolezza.



Omicidio Maria Sestina Arcuri, la nonna di Andrea Landolfi rinviata a giudizio

Nel dramma di Maria Sestina Arcuri c’è anche un’altra posizione finita al vaglio degli investigatori. Si tratta di quella di Mirella Iezzi, nonna del condannato Andrea landolfi e proprietaria dell’abitazione in cui si consumò l’omicidio della 26enne la notte tra il 3 e il 4 febbaio di 5 anni fa.

La donna è stata rinviata a giudizio pochi mesi fa e la prima udienza del processo a suo carico sarebbe fissata per il prossimo 12 marzo. Dovrà rispondere di diverse accuse: dall’omissione di soccorso al reato di false dichiarazioni al pm, a quello di abbandono di minore. La prima contestazione riguarda il fatto che, per chi indaga, si sarebbe allontanata dall’abitazione nonostante la gravità delle condizioni di Maria Sestina Arcuri omettendo di chiedere aiuto, la seconda riguarderebbe le presunte bugie che avrebbe detto per “coprire” il nipote avvalorando la testi di una caduta accidentale (poi sconfessate definitivamente dagli esiti peritali) e la terza accusa riguarda il figlio di Andrea Landolfi, allora un bimbo di soli 5 anni presente in casa la notte dei fatti.