Maria Sole Ferrieri Caputi è la prima arbitro donna ad essere stata ammessa al CAN A: ciò significa che potrà dirigere in questa stagione le gare dei campionati di calcio maschili di Serie A (e di conseguenza anche quelli di Serie B). È la prima nella storia dello sport italiano, tanto che al suo fianco avrà ben 49 colleghi maschi. L’esordio in massima categoria, però, è rimandato alla prossima giornata. In questo weekend, infatti, si occuperà di Modena-Frosinone, gara cadetta.



Il fischietto di Livorno, in attesa di vivere emozioni uniche sul campo, si è raccontata in una intervista di Famiglia Cristiana. “Mi alleno tanto, essendo donna ancora di più. La paura di sbagliare si scaccia non lasciando nulla al caso nella preparazione delle partite, studiando le squadre, la loro tattica, le caratteristiche dei giocatori, ma sapendo che l’errore, lo dice la probabilità, prima o poi ci sarà”. E sul VAR: “È una sicurezza psicologica: sai che dove non arrivi tu ti aiuta a ristabilire la verità in campo”.



Maria Sole Ferrieri Caputi, chi è arbitro donna: gli inizi sul campo di calcio

La carriera di Maria Sole Ferrieri Caputi, ad oggi l’unica arbitro donna ad alti livelli in Italia, inizia però da molto lontano. Inizialmente il sogno di diventare giocatrice, poi il cambio di rotta. “Alla base c’era la passione per il calcio, da bambina avrei voluto giocare ma erano altri tempi e mamma e papà non mi hanno assecondata. Quando a 16 anni ho saputo per caso del corso arbitri avevo l’età per decidere: mi sono iscritta”, ha raccontato a Famiglia Cristiana.

Anche la famiglia, a quel punto, ha capito che sarebbe potuta andare lontano. “I dubbi iniziali erano legati ai casi di violenza di cui si racconta, ma poi mi hanno sempre fatto sentire il loro sostegno”. E ricorda: “Quando sei giovane e non ancora formata è duro metabolizzare la violenza verbale gratuita che ti arriva dagli spalti, magari dal genitore di un giocatore tuo coetaneo. C’è tanta strada da fare in fatto di educazione”. Col professionismo, per fortuna, le cose sono migliorate.



Maria Sole Ferrieri Caputi, chi è arbitro donna: la vita lontano dai riflettori

E mentre l’arbitro donna Maria Sole Ferrieri Caputi si faceva spazio sul campo, tante altre soddisfazioni arrivavano da fuori. Ha portato avanti prima gli studi in Sociologia (si è laureata con lode) e poi il lavoro da ricercatrice. “Il mondo del calcio mi ha insegnato l’impegno per raggiungere un obiettivo e la responsabilità nel decidere, cose tornate utili anche nella vita”, ha ammesso a Famiglia Cristiana.

Adesso è tutto esattamente come ha sempre sognato. “Sono una donna semplice che ama sacrificarsi e impegnarsi per le cose in cui crede, che d’ora in poi farà l’arbitro di professione, ma terrà la sua attività di ricercatrice come passione, anche grazie al fatto che il datore di lavoro lo consente. Un tipo tranquillo, che nel tempo libero sta volentieri all’aperto, si tratti di camminare in montagna o di fare snorkeling, e che trova a casa, a Livorno, il suo rifugio, in famiglia, tra gli affetti, con gli amici di una vita”.