Maria Sole Tognazzi, chi è la figlia di Ugo Tognazzi: dall’esordio al successo con i film
Maria Sole Tognazzi è la figlia di Ugo Tognazzi, ma anche una regista di grande successo. Ultima dei quattro figli dell’attore Ugo Tognazzi, Maria Sole è nata dall’amore con l’attrice Franca Bettoja. Cresciuta a “pane e cinema”, Maria Sole dopo la morte del papà inizia a lavorare come aiuto regista nello spettacolo “Crack” di Giulio Base. Nel 1997 dirige il suo primo cortometraggio dal titolo “Non finisce qui”. Nel 2003 è la volta del suo primo lungometraggio dal titolo “Passato prossimo” con Paola Cortellesi, Claudio Santamaria e Valentina Cervi. Un debutto importante, visto che il lungometraggio viene premiato con il Globo d’oro 2003 come miglior opera prima e il Nastro d’argento 2003 come Miglior regista esordiente.
Nel 2008 dirige il lungometraggio “L’uomo che ama” con Pierfrancesco Favino, Ksenia Rappoport e Monica Bellucci, mentre nel 2010 si occupa del documentario dedicato al padre Ugo dal titolo “Ritratto di mio padre”. Ad aprile 2013 arriva nelle sale il terzo film “Viaggio sola” con Margherita Buy, Stefano Accorsi e Fabrizia Sacchi. Nel 2015 è la volta di “Io e lei”, film con Margherita Buy e Sabrina Ferilli.
Maria Sole Tognazzi: “Sono dieci anni che lavoro con Margherita Buy”
Nei film di Maria Sole Tognazzi c’è una costante: la presenza di donne. Nel suo ultimo film dal titolo “1o minuti” ha lavorato con Francesca Archibugi. Intervistata da hollywoodreporter.it ha rivelato: “è sempre stata un’esempio da quando ho cominciato come assistente e aiuto regia anni fa. Se ancora oggi le registe sono ben poche rispetto agli uomini, vi lascio figurare come poteva essere negli anni novanta, quando avevo appena cominciato. C’erano lei, Cristina Comencini, prima c’erano state solo Lina Wertmüller e Liliana Cavani. Ricordo ancora la prima volta che vidi Mignon è partita, fu una rivelazione. Da lì è diventata un punto di riferimento. Quando è arrivata la proposta di adattare Dieci minuti abbiamo accettato, mettendoci alla scrittura insieme”.
Non solo, nei suoi film impossibile non notare la presenza di Margherita Buy, attrice dal grandissimo talento. “Sono dieci anni che lavoro con Margherita. Non c’è stato film in cui non l’ho voluta dopo la nostra prima collaborazione, anche qui Petra a parte. Ho scritto Viaggio da sola per lei e l’ho voluta per Tell It Like a Woman, opera diretta da sette registe provenienti da ogni parte del mondo” – ha detto a regista che ha poi parlato di Paola Cortellesi: “è un privilegio vedere la persona che è diventata e seguirne l’esordio. Credo che il passaggio dall’essere interprete a regista è fisiologico. Lo hanno fatto in tanti, prima uomini come Sergio Castellitto, e stanno cominciando anche le donne. Paola Cortellesi ne è l’esempio”.