“La felicità: stare finalmente con tutti i miei figli, il tramonto, il mare e tante cose da dirsi, anche stando in silenzio”. Questa la didascalia a corredo dell’ultima foto postata da Rudy Zerbi, che lo ritrae in compagnia dei suoi quattro figli (tutti maschi). Su Instagram, il popolare conduttore e produttore discografico di Lodi appare sorridente insieme a Tommaso, Leo, Luca ed Edoardo, che vede raramente a eccezione del più piccolo – Leo – che vive con lui a Roma. Quest’ultimo è il frutto della sua più recente relazione con Maria Soledad Temporini, architetto di origini argentine che l’ha reso padre nel 2015. Gli altri figli sono nati da precedenti rapporti con altre due donne, Simona, madre di Luca e Tommaso, e l’attrice Carlotta Miti, madre del terzogenito Edoardo. I primi due vivono a Milano, mentre quest’ultimo risiede con Carlotta a Bologna. Zerbi, 51 anni, è cresciuto in una “famiglia” altrettanto disgregata: mamma Luciana lo ha avuto in giovane età e papà Davide (Mengacci) si è rifiutato di riconoscerlo. A crescere Rudy è stato dapprima Roberto Zerbi, da cui ha preso il cognome, e in seguito Giorgio Ciana, a cui la madre è stata legata successivamente.



Maria Soledad Temporini, Rudy Zerbi e il loro figlio Leo

“Sarà difficile non vedersi per tutto questo tempo, ma ci siamo parlati e siamo tutti d’accordo che l’unica cosa da fare è stare fermi, non viaggiare, non contribuire a diffondere questo virus”, ha dichiarato Rudy Zerbi all’inizio dell’emergenza Covid-19 che lo ha tenuto lontano dai suoi affetti più cari. Da quel momento in poi, gli incontri dal vivo hanno lasciato il posto alle videochiamate. Vicino a lui solo la nuova fidanzata Maria Soledad Temporini e il loro figlio Leo, appunto, di cui Zerbi ha parlato a più riprese e a lungo nel corso di diverse interviste.



Rody Zerbi racconta la gravidanza problematica di Maria Soledad Temporini

A proposito di Leo, Rudy Zerbi ha raccontato un episodio drammatico legato alla sua nascita e alla gravidanza problematica di Maria Soledad Temporini. Al settimo mese, Maria rischiò di morire insieme al piccolo che portava in grembo. La donna subì un distacco totale della placenta, motivo per cui Leo è venuto al mondo in anticipo. E “in corridoio”, perché non c’era tempo da perdere. Rudy fa sapere che suo figlio ha avuto bisogno di cure speciali: “Solo pochi ospedali a Roma hanno le incubatrici per i prematuri gravi, e quel giorno erano tutte piene. Così ci hanno mandati al Casilino, un ospedale di periferia”. A suo dire, la differenza l’hanno fatta gli infermieri, “gente che fa fatica ad arrivare alla fine del mese, che lavora, condivide e piange con te”. “I bambini che salvano diventano i loro figli, ti chiamano quando torni a casa, ti chiedono di mandare le foto, organizzano una festa all’anno per incontrare di nuovo i bambini salvati. Lì vedi la verità”.

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