Una figura controversa quella di Maria Teresa d’Austria e non solo perché il suo ruolo di Imperatrice riuscirà a dare al suo Paese quel lustro che durerà per i successivi 150 anni. La sua presenza nel palazzo imperiale è ambigua: da un lato il padre Carlo VI d’Asburgo emette la Prammatica Sanzione per impedire che le figlie femmine del fratello Giuseppe I possano rivendicare il loro diritto al trono. Dall’altro però non istruirà mai la secondogenita come una vera erede, spingendo invece che si concentri su disegno e arti, in previsione di un suo futuro ruolo come consorte regnante. Anche le prospettive matrimoniali non porteranno inizialmente fortuna a Maria Teresa, costretta per volere del padre a sposare il Principe Leopoldo Clemente di Lorena. Solo il fato e il vaiolo che porterà il regnante alla morte le permetterà di incontrare il fratello minore del futuro sposo, Francesco Stefano di Lorena. 23 anni dopo la sua nascita, avvenuta nel 1717, Maria Teresa riuscirà a farsi strada come regnante, anche se convinta di non conoscere nulla degli affari di stato, scrive Reed Browning nel suo The War of the Austrian Succession, cercherà di far sì che sia il neo marito Francesco Stefano a ottenere il posto da imperatore. Un mese dopo la morte del padre, l’Imperatrice viene messa ufficialmente al comando, ma i sovrani che fino a quel momento avevano riconosciuto la sua ascesa, inizieranno ad opporsi provocando una guerra per la successione.



Maria Teresa, personalità ambivalente

La personalità di Maria Teresa si rivelerà ambivalente non solo in occasione della sua incoronazione, ma anche in seguito. L’Imperatrice d’Austria sceglierà infatti di seguire il consiglio del padre di affidarsi al marito Francesco Stefano di Lorena per il futuro del Paese, ma le sarà subito chiaro dei problemi legati all’ascesa del consorte. Fra cui l’assenza di una leggittimità al titolo di Principe del marito, oltre a forti disaccordi sugli affari di Stato che la spingeranno spesso ad allontanarlo dal Consiglio. In un clima rovente dovuto alla guerra per la successione, Maria Teresa verrà costretta a cedere per qualche tempo la Boemia a Carlo Alberto di Wittelsbach, eletto l’anno successivo all’ascesa al trono della regnante come Imperatore del Sacro Romano Impero. Il trattato di Breslavia del ’42 le permetterà però di riprendere il suo posto alla guida della Boemia, ricevendo la corona di Regina. Le turbolenze non mancheranno nemmeno negli anni successivi, ricorda Derek Beales nel suo Joseph II: in the shadow of Maria Theresa del 1987. Convinta dai suoi ministri, Maria Teresa sceglierà di considerare pericolosi protestanti, ebrei e gesuiti, ordinandone l’esilio. Solo il figlio Giuseppe riuscirà a spingerla a rinunciare alla conversione forzata delle minoranze. Al tempo stesso diventerà paladina della burocrazia, scegliendo di riformare il sistema scolastico dell’Austria con un regolamento del 1774, obbligando ogni bambino fra i sei e i dodici anni a frequentare la scuola. Non fu l’unica riforma voluta dall’Imperatrice, che nei decenni precedenti promuoverà diversi cambiamenti per fermare l’avanzata di Federico II di Prussia, il Principe che nel 1756 darà il via alla Guerra dei sette anni. In seguito alla conclusione dei conflitti, Maria Teresa si ritroverà invece a condividere la guida dell’Austria con il figlio Giuseppe, proclamato Imperatore del Sacro Romano Impero e co-reggente al posto del padre Francesco. La madre morirà invece due anni più tardi a causa di una polmonite, all’età di 67 anni.

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