Maria Teresa Ruta, appello ad Amedeo Goria per shopping compulsivo: “Fatti aiutare”
“Sei malato, hai bisogno di uno psicologo!”, così titola il magazine Nuovo dopo l’intervista a Maria Teresa Ruta a proposito dell’ex marito Amedeo Goria. La soubrette lancia un grido di soccorso per proteggere l’uomo che tanto ha amato in passato. Recentemente il famoso giornalista sportivo ha dichiarato di essere ancora molto brillante sotto le lenzuola, ma il vero problema sarebbe rappresentato dall’acquisto compulsivo di opere d’arte. Per questo motivo l’ex moglie Maria Teresa Ruta, nonché madre della figlia Guenda, è intervenuta in sua difesa, invitandolo a darsi una regolata per il suo bene.
Un avvertimento che risuona come un appello, condiviso in un’interessante intervista che la Ruta ha concesso a Nuovo. “Ha bisogno di farsi seguire da uno psicologo”, ha tuonato Maria Teresa. “Dovrebbe farsi seguire ma è un po’ come il bue che dice cornuto all’asino perché anche io ne soffro. Durante la pandemia – ha ammesso la showgirl nel corso dell’intervista – mi sono appassionata di negozi vintage, per cui anche io ne avrei bisogno”.
Maria Teresa Ruta preoccupata per Amedeo Goria: “Non vorrei facesse debiti”
Certi quadri possono costare migliaia di euro, cifre che potrebbero rivelarsi azzardate per il portafoglio di Amedeo Goria. Per questo motivo l’ex moglie e la figlia lo hanno invitato a prendere sul serio questa situazione, al fine di evitare spiacevoli conseguenze finanziarie. “Parliamo di queste cifre qui”, ammette Maria Teresa Ruta. “Oltretutto è ovvio che, quando compri un’opera, il mercante d’arte te ne faccia vedere un’altra e poi un’altra ancora. È il suo mestiere!“, insiste la soubrette.
“Può spendere i suoi soldi come desidera“, sottolinea ancora l’ex moglie di Amedeo, ma a preoccuparla è il rischio che Goria faccia il passo più lungo della gamba. “Gli vorremo solo dire che può acquistare tutto quello che desidera. L’importate, però, che non faccia sciocchezze. E, soprattutto, perché quattro occhi sono meglio di due per fare le valutazioni, dato che in famiglia siamo tutti appassionati d’arte. Però non siamo collezionisti, non abbiamo disponibilità economiche cosi alte e non vorremmo che lui facesse debiti per questo”.