Mariangela Melato e la storia d’amore con Renzo Arbore

Mariangela Melato è stata una delle più grandi attrice del cinema e del teatro italiano, ma anche la compagna di Renzo Arbore. Un grandissimo amore quello nato tra il cantautore, disc jockey, conduttore radiofonico, clarinettista, showman, autore radiofonico, autore televisivo, conduttore televisivo, sceneggiatore, regista, compositore, attore e talent scout e l’attrice. Dopo aver studiato presso l’Accademia di Brera, Mariangela Melato inizia la sua carriera nel mondo dello spettacolo alternandosi con egual successo sia in tv che al cinema. La sua autenticità ed ironia conquistano tutti. Una donna che Arbore ricorda così: “ironica, indipendente, sfuggiva alle regole dello spettacolo. In tanti anni non l’ho mai sentita cadere in piccinerie, invidie. Era curiosa di tutto e con una gran passione per l’arte e gli artisti. Non a caso era molto amata dai colleghi”. Il primo incontro tra Renzo Arbore e la sua futura compagna Mariangela Melato è all’inizio degli anni ’70.



“L’avevo vista a una premiazione dei Nastri d’argento” – racconta Arbore dalla pagine del Corriere della Sera – “la invitai a una festa a casa di Agostina Belli, l’attrice. C’era anche Lucio Battisti che teneva a farci ascoltare una canzone che ancora non aveva inciso. Mariangela ed io, eravamo entrambi reduci da storie malamente finite e quando lui intonò ‘io vorrei, non vorrei ma se vuoi…’ ecco, lì scattò un’intesa e ci innamorammo. Un amore che è durato tutta la vita, anche se abbiamo avuto altre storie, perché non era solo amore, ma stima, amicizia”.



Renzo Arbore, il ricordo di Mariangela Melato

Da quel primo incontro Renzo Arbore e la sua compagna Mariangela Melato sono stati inseparabili.  “Con lei ho scoperto il teatro con la T maiuscola, quello dei grandi registi, dell’avanguardia” – ha aggiunto Renzo Arbore. Una carriera straordinaria quella della Melato che ha lavorato con i mostri sacri del cinema: da Mario Monicelli a Lina Wertmuller, da  Eduardo De Filippo a  Luchino Visconti, Elio Petri, Giorgio Strehler, Pupi Avati, Giuseppe Bertolucci, Garinei e Giovannini, Vittorio De Sica, Luigi Comencini. La sua vita è stata poi scossa dalla malattia, un tumore al pancreas. ”



“Ha combattuto come una leonessa contro il male” – ha detto Arbore il giorno dopo la sua morte – “tre anni e mezzo con un coraggio titanico, senza un cedimento, come una virago, una guerrigliera che ogni mattina, al risveglio, ricominciava da capo e prendeva in mano la situazione con un’energica positività». Anche se sono passati diversi anni dall’addio definitivo, il ricordo del suo più grande amore è più vivo che mai: «Io adoro ricordare Mariangela, il suo talento straordinario, la sua grazia, la sua unicità. Certo gli anniversari portano con sè rimpianti e tante riflessioni. Sono felice però che venga ricordata, anzi bisognerebbe farlo di più”. Infine parlando della sua amata ha detto all’Ansa: “è la più grande attrice del teatro italiano di sempre. È come se fosse andata via ieri. Il dolore è rimasto quello, l’assenza costante. Perché non solo era un’artista di grandissimo talento, ma era proprio una donna, una persona bravissima”.