«La maggior parte immaginava che avessi 14 anni»: così ha esordito Marianna, ex baby squillo ai Parioli, ai microfoni di Porta a porta. La 23enne, tornando su quei tre mesi ha spiegato: «Credo che chi commette atti illeciti sia una persona non sana o con dei problemi irrisolti. Quindi credo per qualche mancanza. C’era poco dialogo, si cercava di arrivare al punto».



«La motivazione che do a me stessa era che lo facevo per soldi, per colmare il vuoto, per comprare beni materiali», ha ricordato Marianna, sottolineando le difficoltà affrontate: «Fu talmente brutto che qualcosa dentro di me cambiò completamente. Persi la mia anima, le mie emozioni: da quel momento divenni totalmente apatica».



MARIANNA, BABY SQUILLO PARIOLI: “NON ERA FACILE FARE A MENO DEI SOLDI”

«Non era facile fare a meno dei soldi, ai soldi attribuivo l’autonomia e pensavo di poter fare tutto quello che volevo da sola. Quanto guadagnavo? Non penso sia una domanda idonea. Non guadagnavo somme di denaro importanti, ma non era il marchio che compensava il mio vuoto», ha proseguito Marianna, per poi soffermarsi sui primi sospetti della madre: «Dissi che mi procuravo quei soldi spacciando, mi sembrava meno grave rispetto a prostituirmi. Mia madre fu sicuramente spaventata. Poi non seppe gestire la situazione – ha rammentato l’ex baby squillo ai Parioli – Io credo che lei non abbia mai avuto la piena coscienza della situazione: presa dalla paura della conseguenza, si tappò un po’ gli occhi». Ora la vita di Marianna è cambiata, al termine di un processo tortuoso: «In questi nove anni ho affrontato un percorso psicologico e riabilitativo in comunità che mi ha fatto capire molte cose, mi ha fatto capire che si può recuperare, che si può comunicare e che da una cosa brutta può nascere una cosa bella: io ho riscoperto me stessa».

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