Marianna Cendron, scomparsa 9 anni fa all’età di appena 18 anni
Sono trascorsi oltre nove anni dalla misteriosa scomparsa di Marianna Cendron, all’epoca neo 18enne, della quale si sono perse le tracce la sera del 27 febbraio del 2013. Adesso la famiglia torna a farsi sentire e lo farà nello studio di Chi l’ha visto, dove stasera interverranno i genitori, i quali chiedono a gran voce la riapertura delle indagini. Nel nono anniversario della sua scomparsa, TrevisoToday aveva annunciato le ultime novità sul giallo, relative a delle nuove intercettazioni telefoniche. Le conversazioni sarebbero avvenute quasi certamente tra Renzo Curtolo, il vicino di casa più grande di Marianna e da cui la giovane si era trasferita per un periodo) ed il fidanzato Michele. Intercettazioni sulle quali avrebbe potuto mettere le mani l’avvocato della famiglia della 18enne: 10 CD con ore di conversazioni mai inseriti nel fascicolo di inchiesta inizialmente aperto con l’ipotesi di reato di sequestro di persona e poi archiviato il 12 settembre del 2018.
All’epoca della scomparsa di Marianna Cendron, gli investigatori hanno sempre seguito la pista dell’allontanamento volontario anche alla luce delle modalità con le quali sarebbe avvenuto. A loro dire la giovane sarebbe fuggita in Bulgaria, suo paese di origine, o forse in Francia, come la stessa aveva progettato stando ad alcuni testimoni, mentre la pista spagnola sarebbe stata smentita dai familiari. Oltre alla ragazza era sparita anche la sua bici usata per andare al lavoro, così come i due cellulari.
Famiglia di Marianna Cendron chiede la riapertura del caso
L’avvocato Stefano Tigani che rappresenta la famiglia di Marianna Cendron, nei mesi scorsi aveva commentato su TrevisoToday: “Siamo stati autorizzati ad andarci ad ascoltare queste intercettazioni. E’ imbarazzante che non siano mai state considerate, semplicemente non esistono neppure nei brogliacci”. La famiglia della ragazza scomparsa ha sempre contestato la tesi dell’allontanamento volontario e si è detta pronta ad approfondire la vicenda, soprattutto alla luce delle intercettazioni. “Spero sia da qualche parte e che stia bene e non in mano a qualche matto”, aveva affermato il padre Pierfrancesco Cendron.
Ad intervenire mamma Emilia, che ha dichiarato: “Io la sento ancora viva, malgrado gli anni e il fatto che non abbia mai cercato di mettersi in contatto con il fratello. Chissà che con il tempo le cose cambino. Chiaramente metto sull’altro piatto della bilancia il fatto che qualcuno possa averle fatto del male e anche se così fosse vogliamo andare avanti e arrivare alla verità”. Ad oggi non ci sono ancora risposte su quanto accadde 9 anni fa ma i familiari chiedono con forza la riapertura del caso anche se il padre ha ammesso, come riferisce oggi La Tribuna di Treviso: “Siamo pronti al peggio”.